REDAZIONE UMBRIA

Agente ferito, 12 punti di sutura: "E’ora di fermare questo macello"

Quarta aggressione in un mese nel carcere di Sabbione. "Serve l’immediato sfollamento di almeno 70 reclusi"

Il carcere di vocabolo Sabbione

Il carcere di vocabolo Sabbione

Quarto agente aggredito in altrettanti distinti episodi, in appena un mese, nel carcere di vocabolo Sabbione. Il Sappe denuncia "l’ennesimo atto violento commesso da un detenuto". Questa volta un agente, accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale, ha rimediato 12 punti di sutura alla mano e una prognosi di 15 giorni.

"È ora di fermare questo macello: non vi sono più le condizioni di lavoro adeguate di sicurezza – tuona il segretario umbro Fabrizio Bonino – Serve un intervento concreto per risolvere i problemi penitenziari". "Tutto è nato - continua – da un litigio tra due detenuti, un nigeriano ed un tunisino, entrambi noti per essersi resi protagonisti di atti violenti nei confronti della polizia penitenziaria ternana e non solo. I due sono arrivati a uno scontro fisico, per futili motivi, ed il poliziotto che si trovava nei pressi è stato colpito alla mano con un oggetto contundente da uno di loro".

Il sindacato chiede "l’immediato sfollamento di almeno 70 detenuti per poter ripristinare i sistemi di sicurezza e videosorveglianza distrutti per atti violenti dei detenuti nel corso degli anni, come più volte segnalato dal Sappe". Bonino ricorda che "l’inizio 2025 conta già cinque aggressioni nei confronti del personale, con la distruzione di telecamere, stanze detentive, box agenti; il personale è stremato da turni di lavoro stressanti che arrivano ormai sempre più spesso a superare le dodici ore, vista la grave carenza di organico, ed oltretutto è costretto a subire insulti, minacce e aggressioni fisiche".

Il 10 dicembre un agente è stato scaraventato a terra per sedare una lite tra reclusi; il 17 successivo un altro poliziotto è stato minacciato con una scheda telefonica usata a mo’ di lama e preso a sputi; quindi domenica scorsa un agente è stato preso a pugni da un detenuto che non voleva rientrare in cella. Infine il poliziotto ferito alla mano.

La questione carceraria non riguarda solo Terni. Quattro agenti intossicati nel carcere di Capanne a Perugia, "dopo che un detenuto italo-brasiliano ha incendiato due materassi ed altre suppellettili nella propria cella", denuncia ancora il Sappe. "Si è provveduto ad evacuare tutta la sezione, in quanto il fumo sprigionato non permetteva di respirare – prosegue il sindacato –. Ben quattro agenti che avevano inalato molto fumo sono stati prima soccorsi e subito dopo inviati in ospedale e successivamente dimessi con prognosi varie".