REDAZIONE UMBRIA

Agente preso a pugni dal detenuto: "Basta con le continue aggressioni"

Appello del personale del carcere di vocabolo Sabbione. Terzo poliziotto ferito in meno di un mese

Il penitenziario di vocabolo Sabbione

Il penitenziario di vocabolo Sabbione

Ennesimo episodio di violenza nel carcere di Sabbione, con un agente di polizia penitenziaria che è stato preso a pugni da un detenuto. E’ il terzo agente aggredito in meno di un mese in un penitenziario che resta una polveriera. L’ultimo fatto della serie è portato alla ribalta dal Sarap. "Nella tarda serata di domenica – fa sapere il sindacato – nel reparto isolamento un detenuto di nazionalità italiana dopo aver ultimato la doccia, si è rifiutato di rientrare nella propria cella e ha aggredito a pugni l’agente che cercava di convincerlo a rientrare nella propria cella. L’aggressione evidenzia ancora di più i problemi di sovraffollamento e la carenza di organico".

"Gli agenti penitenziari di Terni – continua il Sarap – lanciano un appello disperato per le continue aggressioni, il sovraffollamento carcerario sta portando al collasso il personale, ormai allo stremo. La prima linea chiede di ripristinare la credibilità della polizia penitenziaria come deterrente, anziché affidarsi a costosi e inefficaci gruppi o manuali operativi. Noi non possiamo che continuare a denunciare e dare pieno sostegno al poliziotto che oggi si è trovato solo a gestire più reparti". Lo scorso 17 dicembre era stato il Sappe a denunciare le intemperanze di un detenuto di origine tunisina che " in evidente stato di agitazione, brandiva minacciosamente la scheda necessaria proprio per telefonare a mo’ di lama, insultando e facendo oggetto di sputi l’agente che lo aveva accompagnato. Non contento, il ristretto ha pure rotto la telecamera della Sezione". "Ma la cosa grave è che questo detenuto, da giorni, minaccia i colleghi di Sezione ed incendia materassi e suppellettili" sottolineava il Sappe. Risale invece al 10 dicembre precedente, denunciata sempre dal Sappe, "l’ennesima rissa tra sei detenuti nordafricani, forse per una resa dei conti, sulle scale della locale infermeria".

"Alcuni agenti – continuava il sindacato – , udite le urla, intervenivano immediatamente per sedare la lite ma uno di loro veniva scaraventato a terra con violenza battendo la nuca e la schiena: a fatica gli altri riuscivano a riportare la calma e prestare soccorso al povero collega che veniva accompagnato in infermeria, la quale vista la gravità lo inviava al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria per le cure del caso".

Ste.Cin.