I dati, per i primi sette mesi del 2024, fotografano il fenomeno in atto nell’agricoltura umbra: da gennaio a luglio aumentano gli infortuni (sono 453 casi, + 4,1%) e le malattie professionali (261 casi, +12%) e sono stabili i casi mortali (2) rispetto all’anno precedente. In Italia, invece, si registra un +0,3% sugli infortuni, un +21,1% sulle malattie professionali e un +20,3% sui casi mortali. Un ritorno ai livelli prepandemici del 2018. Questi numeri sono stati annunciati nel seminario sulla sicurezza nel lavoro che si è tenuto nella sede della Fondazione Perugia, con la presentazione del progetto “Agri.Safe“, incentrato sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro agricolo, frutto della sinergia tra Inail Umbria e Confagricoltura Umbria. Si è fatto il punto su quanto fatto, con riguardo alle trasformazioni e innovazioni tecnologiche.
"In agricoltura – ha detto Fabio Rossi, presidente Confagricoltura – abbiamo aziende strutturate ma c’è molta non professionalità e ‘agricoltura povera’ e questo porta ad ulteriori rischi e problematiche. C’è da fare un lavoro continuo", sottolineanche anche che "con la mancanza di manodopera e l’arrivo di persone dai paesi di origine senza un minimo di adattamento, sono nati rischi e problematiche, come la lingua e la non abitudine a usare certi tipi di presidio o di tecnologia". I rischi tradizionali esistono ancora ma c’è l’obbligo di guardare in avanti. "Il progresso tecnologico è una leva indispensabile ma è necessario accompagnarlo con misure idonee a salvaguardare la sicurezza dei lavoratori" ha detto il direttore regionale Inail Umbria Alessandra Ligi. “Agri.Safe” prevede anche prodotti multimediali in più lingue e incontri di approfondimento per favorire il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera agricola.