
di Maria Cristina Magri
Cavallo Magazine è la rivista di punta del settore equestre nazionale, con un apparato web e social che amplifica anche nel mondo Internet notizie, informazioni e cultura relativi al grande mondo dei cavalli. Fortemente voluta dal suo editore, Sara Riffeser Monti, l’esperienza di Cavallo Magazine Lab: una serie di stage presso i centri ippici di tutta Italia tenuti dai migliori professionisti dell’equitazione dedicati ai più giovani e ai loro cavalli, così da disseminare una educazione equestre che possa dare frutti nel futuro.
Il secondo di questi Lab, dopo il primo a Milano, si è tenuto al centro ippico Regno Verde di Narni: quattro amazzoni e due cavalieri hanno così potuto trascorrere una intera giornata esercitandosi sotto la guida di un campione del calibro di Arnaldo Bologni, che ha partecipato a due Olimpiadi e vinto il Gran Premio Roma di Piazza di Siena nel 1994.
Ma hanno anche imparato a prestare attenzione al benessere del proprio cavallo seguendo i suggerimenti dell’osteopata Johannes Spitaler, curare la propria forma fisica e apprezzare il benessere che ne consegue grazie al preparatore atletico Davide Testori e abituarsi a pensare in modo positivo con i consigli di Elena Giulia Montorsi, psicologa sportiva.
Una giornata impegnativa ma entusiasmante per Maria Carolina Scardoni, Emanuela Domenichini, Sofia Puletti, Filippo Mochi, Caterina Fulvi e Nicola Raggi che non si sono risparmiati. La parola chiave della giornata? Armonia, quella che Arnaldo Bologni ha usato più spesso nelle sue due lezioni in campo: "Perché il cavallo, e il montare a cavallo, è bello, poetico. E la poesia esiste solo se c’è armonia".
E se lo dice lui possiamo sicuramente fidarci.
Quanto al Circolo ippico Regno Verde c’è da dire che il re indiscusso qui è il cavallo: scuderie, arena per i concorsi, campi scoperti e coperti per il lavoro quotidiano e tutto quello che può servire per vivere al meglio la passione per l’equitazione sono inseriti nella cornice di un parco che rende il tutto accogliente, intimo e familiare. Ottimo per non fare annoiare nemmeno i familiari in attesa di amazzoni e cavalieri praticanti.
E il Covid-19? Tutto lo stage è stato caratterizzato dall’estrema attenzione alle normative per il contrasto alla diffusione del Coronavirus: l’equitazione non è uno sport di contatto e il lavoro è stato fatto all’aperto, con gli adeguati distanziamenti sociali anche per chi assisteva allo stage da bordo campo.