SARA MINCIARONI
Cronaca

Al via la rassegna “Liberi Versi“: "Così la poesia cura l’anima"

Panicale, l’iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con Sistema Museo. Oggi il primo incontro

Grande attesa per l’evento

Grande attesa per l’evento

Panicale Liberi Versi“ è il nome del nuovo format culturale, ideato dall’assessorato comunale alla cultura, pronto a dipanarsi e a essere declinato in molteplici forme. Un contenitore dedicato alla poesia, in cui il fil rouge è la condivisione di versi. A partire da oggi (a ridosso dunque della Giornata mondiale della poesia) il capoluogo e le frazioni faranno da scenario a eventi che avranno per protagonisti poeti e potesse, libri, laboratori, letture. "La poesia – spiega l’assessora alla cultura Paola Pausilli – come tutte le altre forme artistiche cura l’anima e dissemina valori positivi. Con questo nuovo contenitore culturale daremo vita a iniziative come incontri, laboratori e camminate il cui focus sarà la poesia contemporanea".

Si parte alle 17 nella Sala consiliare con la presentazione delle raccolte poetiche di Paolo Piazza e Francesca Benedetti, rispettivamente “Miele di castagno“ e “Gusci di noci“, editi dalla casa editrice Thyrus, nella Colla “I Semplici“. Le raccolte di poesie presenti in questa collana sono corredate in copertina da immagini tratte dall’opera “Herbario nuovo“ di Castore Durante, medico e cittadino romano (Venezia 1636). Alla rappresentazione delle piante si accompagnano versi che comprendono le facoltà dei semplici medicamenti.

Il successivo incontro in programma sarà il 13 aprile e sarà dedicato alla scrittura poetica, partendo dalla passeggiata nel borgo di Panicale, alla scoperta di affreschi, panorami e ricami. La rassegna è realizzata con Sistema Museo. L’ingresso è libero. Per Francesca Benedetti la poesia è un modo di raccontarsi. La sua raccolta si apre con l’immagine dell’albero di noce che rappresenta le sue radici, il forte senso di appartenenza alla famiglia e il suo percorso di crescita. Nel libro di Paolo Piazza la natura sussurra quasi all’udito, ma offre immagini icastiche in questa poesia di brevi sequenze.