Alla Pallotta i ruderi dell’Università. Segreterie abbandonate all’ex Fiat . Quindici anni di occasioni mancate

L’immobile di via Tuderte venne acquistato e riqualificato dall’Ateneo per creare un Polo didattico. Poi nel 2009 la chiusura per problemi di agibilità. Da allora soltanto macerie e porte sprangate .

Alla Pallotta i ruderi dell’Università. Segreterie abbandonate all’ex Fiat . Quindici anni di occasioni mancate

Alla Pallotta i ruderi dell’Università. Segreterie abbandonate all’ex Fiat . Quindici anni di occasioni mancate

Dalle vetrate oscurate dalla polvere, in mezzo ai calcinacci e ai mobili da ufficio accatastati alla rinfusa, si intravvede un brandello di un nastro tricolore, tipico delle inaugurazioni. E’ quello che fu tagliato nel 2004 al civico 59 di via Tuderte nei locali dell’ex concessionaria Fiat, riconvertiti nelle Segreterie universitarie. Progetto ambizioso: 1.500 metri quadrati acquistati dall’Ateneo nel 2003, la cui riconversione costò circa un milione di euro. Ma l’iniziativa ebbe vita breve perché nel giro di cinque anni per ragioni di agibilità l’Università ha dovuto sbaraccare il tutto e addio Polo unificato.

"Questo – fa notare il titolare di uno locale della zona - doveva diventare un punto di riferimento per gli universitari di Perugia e invece si è trasformato in un’enorme area di degrado". Facciamo un giro. Tra ruggine, sporcizia, piante infestanti e abbandono da incubo, capiamo lo sdegno e lo smarrimento di chi vive e lavora da quelle parti. Scendendo verso la Pallotta costeggiamo lo stabile. Sbirciamo di nuovo dai vetri. In uno stanzone ci sono i neon accesi: è un archivio, lo capiamo dai faldoni che indicano “laureati 2000“. Non si capisce come si accede e se qualcuno lo usi ancora, visto il filo spinato e i rifiuti accumulati davanti. Poco più giù c’è un cantiere. Nel banner si legge: “Ristrutturazione edificio ex Cosmo da destinare ad archivio. Fine lavori seconda fase 16 luglio 2024. Stazione appaltate Università degli Studi“. Ma è tutto in alto mare. Un residente ci riporta indietro nel tempo. "L’idea di trasformare l’area in una Cittadella universitaria era giustissima. peccato che sia naufragata. Su sollecitazione dell’ateneo, sempre nel 2004, con un ulteriore investimento di 2 milioni di euro, venne costruita addirittura anche la nuova stazione ferroviaria Fcu a servizio delle segreterie, collegata sia con il centro storico che con Ponte San Giovanni. Per servire meglio gli studenti furono poi spostate le fermate degli autobus". In effetti, l’idea di ricreare una cittadella universitaria a pochi passi dal centro, servita dai mezzi pubblici, da ampi parcheggi e arricchita da strutture sportive come il Cus e il Bambagioni, poteva essere più che azzeccata. Ma le cose non sono andate come previsto. Nel 2009 le Segreterie sono state chiuse per mancanza delle caratteristiche antisismiche e per problemi legati al tetto. Si parlò di aprire un nuovo cantiere per i lavori di adeguamento, poi il nulla. Il resto è cronaca.

Intanto, nel vasto parcheggio vicino alla ricicleria della Gesenu, salta agli occhi un lotto privato, che ricorda un campo nomadi. In mezzo alle sterpaglie c’è una baracca di lamiere, un camper e i rottami di un’auto. A quando lo sgombero di tanta indecenza?

Silvia Angelici