
Le microplastiche sono diventate ormai un problema non solo per mare e oceani
Castiglione del Lago, 27 settembre 2023 – Le microplastiche minacciano i laghi. Lo dicono i risultati del progetto Life Blue Lakes, finanziato dalla Commissione Europea, che ha coinvolto Italia e Germania con l’obiettivo di prevenire e ridurre le microplastiche nei laghi del centro Italia: al vaglio Bracciano, Piediluco e il Trasimeno. Lo studio è coordinato dall’autorità di bacino e dal Segretario generale Marco Casini, i risultati riportano, purtroppo, dei dati davvero allarmanti. Sono state raccolte e analizzate 9mila microplastiche nei laghi di Bracciano, Trasimeno e Piediluco e sono state evidenziate microplastiche presenti in circa il 98% dei campioni raccolti di dimensioni inferiori ai 5 millimetri, principalmente risalenti a buste di plastica, cosmetici, abbigliamento e pneumatici tra i principali responsabili dell’inquinamento da plastica. Un dato che ha stupito anche i ricercatori perché altissimo.
In particolare i numeri relativi al Trasimeno fanno capire che è presente un alto tasso di inquinamento nell’acqua e nei fondali e l’autorità di bacino sarà chiamata a formalizzare un Libro Bianco con le buone pratiche per poter risolvere questa situazione. Nel periodo compreso tra luglio 2020 – maggio 2022 sono state eseguite 8 campagne stagionali nelle due aree pilota Bracciano e Trasimeno: 5 transetti per ciascun lago con repliche, per un totale di 80 retinate nei due anni di monitoraggio Complessivamente sono state raccolte 2631 microplastiche nelle acque superficiali del lago Trasimeno e 4317 nelle acque di superficie e in colonna del lago Bracciano.
Per rafforzare i processi di governance dei principali attori istituzionali italiani responsabili a vario titolo della gestione delle acque e affrontare a livello normativo il problema delle microplastiche nelle acque interne, è stato redatto e condiviso il Libro Bianco dei Laghi, uno strumento che ora è a disposizione di istituzioni e decisori politici per rendere da subito operative le soluzioni e le proposte d’intervento nei diversi settori interessati dal fenomeno. Intervenendo alla conferenza finale, Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha ricordato che: "Sebbene la ricerca sulle microplastiche nelle acque interne si sia ampliata negli ultimi anni, molto resta ancora da comprendere. È fondamentale che i responsabili politici diano priorità all’ulteriore progresso dello stato della ricerca, inserendo le microplastiche tra i parametri di monitoraggio previsti dalla normativa a livello europeo e nazionale e sostenendo la standardizzazione dei metodi di misurazione e la cooperazione internazionale e interdisciplinare".