Dilagano le truffe agli anziani: mentre facciamo il punto con Paolo Fabri, presidente del centro sociale anziani “Volta“, ecco l’ultimo tentativo che risale a ieri mattina. La moglie di un socio storico del centro sociale è stata raggiunta al telefono di casa prima da un falso avvocato, che chiedeva soldi per la fantomatica scarcerazione del figlio appena arrestato (tutto inventato naturalmente) e poco dopo da falsi carabinieri che confermavano l’arresto fasullo. Sconcertante particolare: i truffatori conoscevano il nome non solo del figlio della signora ma anche del nipote, a dimostrazione del fatto che queste azioni criminali vengono anche preparate adeguatamente.
"Siamo purtroppo di fronte ad un fenomeno diffusissimo e allarmante, come anche quest’ultimo caso dimostra ampiamente - spiega il presidente Fabri – . Abbiamo organizzato diversi incontri con funzionari della Questura per mettere in guardia gli anziani su tali episodi, che continuano a ripetersi a ritmi impressionanti. A settembre ci sarà un altro incontro dello stesso tipo per sensibilizzare ulteriormente la popolazione anziana e fornirle delle contromisure: la prima delle quali è chiamare immediatamente 112 e 113 alla prima avvisaglia di una truffa, sia al telefono o con persone che si presentano sull’uscio di casa. Polizia e carabinieri sono informati di questa emergenza e sanno come intervenire". "Viene colpita senza vergogna una categoria assolutamente fragile come quella degli anziani – continua Fabri –. Si tratta di persone spesso sole in casa, che magari non sentono da qualche giorno i figli che lavorano fuori città e che si spaventano facilmente ascoltando le ignobili falsità di questi delinquenti: il finto incidente, il finto arresto, il malore inventato. Il fenomeno è molto diffuso ma le zone periferiche risultano le più colpite. Gli ultimi casi so sono registrati in particolare a Gabelletta, zona facilmente accessibile da superstrada e raccordo. Non di rado questi delinquenti provengono da fuori città. Agli anziani diciamo ancora una volta: chiamate subito le forze dell’ordine".
Stefano Cinaglia