Cassa integrazione all’Ast dal 2 al 28 novembre. L’ammortizzatore sociale, che rientra tra le misure di sostegno in relazione alla pandemia, riguarderà un massimo di 250 lavoratori. L’azienda ha chiesto l’attivazione dello strumento che, all’esito del confronto con le parti sociali, sarà modellato sui livelli della produzione che si raggiungeranno nel prossimo mese, prevedendo quindi l’oscillazione del numero di dipendenti interessati. E’ evidente che il clima di incertezza complessiva provocato dall’emergenza sanitaria condizioni anche il mercato dell’acciaio. Ast è chiamata ad affrontare anche il processo di vendita, non ancora formalmente avviato, ma che caratterizzerà almeno i prossimi dieci mesi del polo siderurgico di viale Brin. Per questo le segreterie dei metalmeccanici hanno incontrato l’amministratore delegato Massimiliano Burelli. I sindacati riferiscono di aver "preso atto del consuntivo sugli investimenti e rappresentato le preoccupazioni sui livelli occupazionali, che sono diminuiti dal 19 giugno 2019 ad oggi". "Nel prossimo incontro del 4 novembre 2020 proseguirà il confronto" aggiungono i sindacati, che chiedono un accordo-ponte valido nel periodo della trattativa di vendita della società.
CronacaAll’Ast scatta la cassa integrazione