Alternativa Popolare accusa il colpo. Corridore ritira la candidatura in Regione e Bandecchi “riflette“

Il sindaco parla di “rottura“: "Si apre una fase particolare che può essere interrotta solo da fattori esterni. Una scelta politica coraggiosa e meditata con cui però la si sta dando vinta al centrodestra" .

Alternativa Popolare accusa il colpo. Corridore ritira la candidatura in Regione e Bandecchi “riflette“

Alternativa Popolare accusa il colpo. Corridore ritira la candidatura in Regione e Bandecchi “riflette“

A sentire gli esponenti della politica locale, alcuni, di centrodestra e centrosinistra, nessuno ospiterà Alternativa Popolarenelle rispettive coalizioni dopo il passo indietro del candidato alla presidenza della Regione Umbria, Riccardo Corridore. Il vicesindaco di Terni e coordinatore regionale di Ap, in una lettera inviata al segretario nazionale, il sindaco Stefano Bandecchi, ha infatti annunciato il ritiro della sua candidatura alla presidenza della Regione nelle elezioni previste in autunno. Nella missiva Corridore si dice convinto che, nella fase di cambiamento degli assetti politici umbri dopo le ultime amministrative, il partito debba mettere in campo le massime potenzialità e auspica quindi la candidatura a governatore dello stesso Bandecchi.

"E’ una giornata particolare, dopo la rottura che Alternativa Popolare ha avuto anche con il vicesindaco Corridore, che ha ritirato la sua candidatura alle regionali" ha commentato Bandecchi in un video sul proprio profilo Instagram che lo ritrae davanti a Palazzo Spada . Secondo il leader di Alternativa Popolare "si apre un momento di riflessione e particolare all’interno di Ap, che come sempre può essere interrotto soltanto da fattori esterni". "Corridore - conclude Bandecchi - ha fatto una scelta coraggiosa, una scelta politica meditata e pensata e vedo che tutto o una parte del centrodestra ha ricominciato a dire che la lista civica di Ap sta crollando. Corridore, momentaneamente, la sta dando vinta al centrodestra". Di certo Ap barcolla: il flop alle elezioni europee, il pugno di voti raccolto in Umbria e i poco più di tremila a Terni, il 6 per cento alle amministrative di Foligno, le dimissioni dell’assessora Mascia Aniello dopo quelle, nei mesi scorsi, del collega Lucio Nichinonni, il passaggio al gruppo misto del secondo consigliere di maggioranza. E da sinistra non perdonano ad Ap la scelta del candidato sindaco folignate, Enrico Presilla, di appoggiare dichiaramente al ballottaggio, seppur a livello personale, il poi riconfermato primo cittadino Stefano Zuccarini (che l’ha spuntata per soli 27 voti su Mauro Masciotti del centrosinistra), rappresentante del centrodestra al secondo mandato. Per la cronaca, dopo essere rimasto fuori dal Coinsiglio comunale folignate, Presilla non è entrato neanche in Giunta come alcuni rumors avevano fatto ipotizzare.