È il terzo giorno su quattro che la curva dei contagi in Umbria piega verso il basso. E’ la terza volta su quattro che i nuovi positivi sono superati dai guariti. Ciò sembra essere un segnale di speranza che arriva dopo quasi tre settimane in zona rossa in cui si trovano 31 comuni e quasi quindici giorni per il resto della provincia. Insomma, qualche elemento di rallentamento comincia a manifestarsi come anticipato nei giorni scorsi dal nostro giornale.
Ciò non significa che l’intera Umbria tornerà arancione, anzi. E’ quasi certo che il rosso continuerà nel Perugino e che a Terni ci sarà qualche restrizione in più. Ma intanto qualche raggio di luce comincia a scorgersi. E il discorso vale soprattutto per il capoluogo regionale, dove la curva si è almeno appiattita da una settimana. Il dato tragico di ieri è ancora una volta quello dei decessi: in sole 24 ore ce ne sono stati 15.
Giorno peggiore di ieri c’era stato solo il 20 novembre, quando in sole 24 ore vennero registrate 21 vittime. Il totale è ora salito a 948 vittime, 147 delle quali negli ultimi 17 giorni. Ieri i nuovi positivi sono stati 319 in Umbria, il 27% in meno del giorno prima e sempre su quasi ottomila tamponi. Ma gli attuali positivi, dato che i guariti sono stati 327, sono passati da 8.431 a 8.418. Una lieve, lievissima flessione ma che si palesa come detto per la terza volta in quattro giorni. Oggi sarà il Nucleo epidemiologico a fornire un quadro più esaustivo che terrà conto dei diversi territori. Foligno infatti, terza città dell’Umbria, continua a essere una delle realtà più preoccupanti e la curva dei contagi per adesso tende ancora a crescere in maniera costante.
Le cose vanno a meglio a Spoleto: anche qui per tre giorni su quattro i guariti hanno superato i nuovi contagiati. Pure Corciano registra un abbassamento leggero dei positivi che invece restano costanti nella vicina Magione. Qualche segnale più preoccupante arriva da Città di Castello dove negli ultimi giorni la curva è cresciuta un po’ più del normale. Restano sotto stress le strutture ospedaliere. Ieri non c’è stato aumento del saldo dei ricoveri. E questo con tutta probabilità proprio perché il numero dei decessi è stato più elevato del solito. Attualmente in Umbria sono 554 le persone ospedalizzate di cui 85 si trovano in terapia intensive. Soltanto a Perugia ci sono 145 ricoveri per Covid, mentre a Terni superano i cento.
E intanto continua la caccia alle varianti del virus. L’istituto superiore di sanità ha comunicato i primi risultati sullo studio di prevalenza dedicato alla nostra regione. Sono stati analizzati i primi 77 campioni: 41 di questi hanno un profilo genetico identificabile con la variante brasiliana e 22 con quella inglese. Questi dati, da aggiungere a quelli che già avevano confermato l’intuizione del Laboratorio di riferimento regionale, del Nucleo epidemiologico e del Comitato tecnico scientifico, sottolineano che le varianti circolano in maniera diffusa su tutto il territorio regionale.
Pochi giorni fa la direttrice della Microbiologia di Perugia, Antonella Mencacci, aveva detto a La Nazione che in due studi compiuti a febbraio è emersa una prima incidenza delle varianti pari al 6,4% e una seconda del 17%, poco sotto la media nazionale del 18%.
Michele Nucci