CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

Alzheimer, Orvieto chiede più sostegno: “Serve un centro diurno per pazienti e familiari”

Il convegno organizzato dalla dottoressa Viviana Nicosia, geriatra, responsabile del Centro dei Disturbi cognitivi e delle demenze del Distretto. Erano presenti numerosi medici di base. “Si registrano risorse umane insufficienti per fronteggiare la malattia”

Orvieto chiede più risorse per la lotta all'Alzheimer. Serve un centro diurno che sia da sostegno non solo ai pazienti ma anche ai familiari

Orvieto chiede più risorse per la lotta all'Alzheimer. Serve un centro diurno che sia da sostegno non solo ai pazienti ma anche ai familiari

Orvieto, 4 dicembre 2024 – Un servizio importante per fronteggiare l'Alzheimer e le altre forme di degenerazione cognitiva che ad Orvieto colpiscono moltissimi anziani, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Di questi temi e dei progetti messi in campo dalla Asl e dal Distretto sanitario si è parlato nel corso di un convegno organizzato all'hotel Gialletti dalla dottoressa Viviana Nicosia, geriatra, responsabile del Centro dei Disturbi cognitivi e delle demenze del Distretto.

Nel corso del convegno a cui hanno preso parte numerosi medici di base dell'orvietano è stato inquadrato il problema generale legato alle varie forme di demenze. Si è parlato soprattutto del progetto avviato ad Orvieto dalla dottoressa Nicosia lo scorso settembre con il Centro per i disturbi cognitivi e la demenza che rappresenta l'unico presidio in questo ambito nel territorio comunale.

Il servizio programmazione di day service, con il prezioso sostegno di un neuropsicologo. Il day service rappresenta tuttavia solo l’inizio di un lungo percorso legato alla gestione di questa patologia.

Ad Orvieto manca infatti un centro diurno che potrebbe essere utile per le terapie non farmacologiche: gli interventi di tipo psicoeducazionali e riabilitativi cognitivi altrettanto importanti e fondamentali come le terapie farmacologiche per ritardare il decorso della malattia. Un centro diurno potrebbe essere utile anche per i familiari di questi pazienti che spesso sono sopraffatti dall’assistenza e cura dei loro cari non trovando a volte un minuto per se stessi.

Al momento si può fare affidamento solamente su un Nucleo Alzheimer di dieci posti di tipo residenziali in una struttura di Castelgiorgio. Una dimensione fortemente sottodimensionata rispetto alle esigenze della popolazione, ma anche una notevole limitazione per il buon funzionamento di questa attività di cura e assistenza.

Si registrano anche risorse umane insufficienti, l'assenza di percorsi necessari a svolgere adeguatamente assistenza a livello domiciliare, oltre a varie altre questioni collegate alla scarsa conoscenza del servizio da parte della popolazione potenzialmente interessata che si tramuta in interventi tardivi nel caso di demenza conclamata. Deve insomma aprirsi una fase politica che sia in grado di portare progetti e soprattutto risorse al progetto di Orvieto. Al momento ci sono fondi potenzialmente disponibili per le Aree interne e per l'assistenza domiciliare e la disabilità che sono però destinati a Ficulle e alla Valnerina.

Cla.Lat.