Perugia, 28 gennaio 2018 - Adesso va in giro a raccontare – a novemila dollari a incontro – della sua «ingiusta detenzione» agli studenti. Amanda Knox, l’americana prima condannata e poi assolta definitivamente dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher, è nuovamente balzata agli onori delle cronache, come del resto accade ogni volta che parla del delitto di via della Pergola, perché in questo periodo sta tenendo un ciclo di incontri in alcuni college americani in cui racconta la sua vicenda italiana.
«Mi hanno dipinto come una femme-fatale, come un vero e proprio diavolo – ha detto agli studenti del Renoake College in Virginia il 23 gennaio scorso – ma ero convinta che non importasse e che solo la verità avrebbe avuto valore. Le assurdità che venivano dette di me non mi interessavano. Ero convinta che fossero solo la dimostrazione del fatto che il caso era debole. Credevo che ci fosse la luce in fondo al tunnel perché era la verità ciò che contava. E’ per questo che nemmeno nel mio peggior incubo avrei potuto immaginare di essere condannata ingiustamente». Secondo il tabloid, «The Renoake Times», la Knox sarebbe stata «più volte visibilmente commossa» mentre parlava del processo a Perugia, delle accuse e degli anni in prigione.
«Se c'è qualcosa che ho imparato – ha aggiunto – è che non puoi arrivare alla verità ignorando la difficile realtà e la realtà del sistema giudiziario italiano è che era pieno di gente che ha commesso errori». Come quello di definirla «Foxy-Knoxy» dopo l’ormai celeberrimo bacio che diede a Raffaele Sollecito fuori dal casolare del delitto. «Io ormai voglio fare di meglio, voglio parlare solo della verità, perché la domanda non è se potrà mai capitarti qualcosa di brutto, ma come reagirai». Ma l’iniziativa nei college non è stata prevedibilmente accolta di buon grado dalla famiglia della povera Meredith.
«Spero che riesca a capire quanto sia inappropriato questo comportamento e come la famiglia Kercher possa esserne colpita», ha detto l’avvocato Francesco Maresca che tutela i parenti della povera ragazza uccisa. «Amanda non finisce mai di sorprenderci – ha aggiunto il legale –. Continuo a pensare che dovrebbe ringraziare la giustizia italiana per averla dichiarata assolta nonostante due precedenti condanne pesantissime». Fu la Cassazione ad assolverla in via definitiva dopo che sia una Corte di Perugia che l’altra di Firenze la condannarono ritenendola colpevole assieme a Raffaele Sollecito. Ma ormai, per entrambi, è storia passata, di cui adesso parlano in talk-show, libri e, perché no, anche lezioni (strapagate) agli studenti.