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Gino Cecchettin, papà di Giulia uccisa dall’ex fidanzato, durante l’incontro con gli studenti del Campus
"Sono qui per portare un po’ della mia Giulia in mezzo a voi e per ricordarvi l’importanza dell’amore; al di là di ogni forma di gelosia che è un sentimento che non bisogna mai alimentare…": sono le parole di Gino Cecchettin in mezzo agli oltre 400 studenti del Campus Da Vinci di Umbertide nel corso di un incontro pubblico promosso dalla scuola. Il papà di Giulia Cecchettin (la ragazza vittima della violenza dell’ex fidanzato Filippo Turetta che nel novembre 2023 la uccise con decine di coltellate e poi ne occultò il cadavere), ha parlato di violenza di genere come di un "nemico insidioso e spesso invisibile che colpisce tante persone" ricordando la vicenda della figlia alla quale ha intitolato la Fondazione.
"Il messaggio di Giulia è sempre stato incentrato su altruismo, bontà e sulla voglia di comunicare amore, di non dare spazio ai sentimenti negativi. Messaggi che vogliamo portare avanti anche noi tramite la fondazione che porta il suo nome, creando una società dove si possa vivere in pienezza, combattendo la violenza di genere ed educando all’affettività". L’evento di ieri mattina organizzato dal dipartimento di lettere dell’istituto umbertidese in collaborazione con l’associazione "Fulgineamente", è stato introdotto dal saluto del preside Fabrizio Bisciaio e dal saluto della professoressa Martina Marcucci, responsabile del progetto "Incontro con l’autore". Una trentina le classi del Campus che hanno incontrato Cecchettin ed hanno ascoltato i suoi messaggi: "Quando manca la libertà, c’è violenza. Quando non vi viene permesso di vivere come volete, di uscire con le amiche, di andare a un compleanno senza che venga invitato anche il fidanzato, siamo già in presenza di segnali importanti. Bisogna interrompere questo genere di relazioni o far capire, laddove possibile, che l’isolamento e il possesso sono facce della stessa medaglia, la violenza di genere". Il padre di Giulia Cecchettin ha spiegato agli studenti anche l’importanza di chiedere aiuto quando da soli non si ha la forza di abbandonare certe relazioni: "Giulia non aveva realizzato la pericolosità della sua situazione per questo vi dico: non abbiate paura e parlatene. Non c’è nulla di cui vergognarsi, la vita è molto più importante". A chi chiedeva un ricordo di Giulia: "Era la figlia perfetta e il dolore per la sua morte non si attenuerà mai. Pochi giorni fa ho rivisto un suo video: alla fine del filmato la mente è tornata alla realtà e la sua mancanza è davvero indescrivibile – ha aggiunto – Porterò sempre nel mio cuore il profumo dei suoi capelli quando la accarezzavo o le davo un bacio ogni volta che la salutavo, prima di uscire…".
Cristina Crisci