
Il Governo ormai ha deciso: in alcuni luoghi al chiuso e in alcune situazioni la mascherina anti-virus resterà obbligatoria: sarà un emendamento al decreto legge del 24 marzo scorso che ha sancito la fine dello stato di emergenza ed una ordinanza ‘ponte’ del Ministro della Salute, a stabilire le nuove regole. E in queste ore si fa un gran parlare dell’opportunità o meno di continuare a indossare la protezione. Così La Nazione ha interpellato Lucio Patoia, direttore della struttura complessa di Medicina Interna dell’ospedale "San Giovanni Battista" di Foligno, sul campo da mesi contro il Covid e fortemente convinto che le mascherine vadano mantenute.
"Partiamo da un fatto – spiega il medico – e cioè che in Umbria il tasso di contagio e quello di ospedalizzazione sono tra i più importanti che si registrano in Italia. E inoltre che la percentuale di popolazione anziana è la più elevata nel nostro Paese con quella della Liguria. Per questi motivi ritengo sia ancora molto prudente mantenere l’obbligo delle mascherine al chiuso – sottolinea Patoia –, così come le distanze adeguate. Scelte che valgono in situazioni di assembramento all’aperto. Sinceramente non mi sembra ancora il momento per il ’liberi tutti’ al chiuso, occorre cautela e prudenza".
Ma fino a quando dovremo mantenerle? "Credo davvero che finché la curva epidemica non si abbasserà in maniera stabile, le protezioni debbano restare – aggiunge –. Non abbiamo ancora dati così buoni e così certi da poterci permettere di non essere prudenti e di non mantenere le giuste precauzioni. Il rischio di malattia grave da Sars-Cov 2 negli anziani è molto più elevato: quindi sono soprattutto queste persone e chi soffre di particolare patologie a dover attenersi a tutte le precauzioni che ormai conosciamo".
"E’ vero – continua Patoia – , i giovani potrebbero essere un po’ più imprudenti, dato che nella gran parte dei casi il Covid li colpisce in maniera leggera. Ma la protezione con la mascherina, oltre ad un fatto individuale, è anche questione di sanità pubblica: meno il virus circola, meno possibilità c’è che infetti le persone più deboli e meno probabilità ci sono che muti in varianti che potrebbero essere più aggressive e che potrebbero darci brutte sorprese nelle prossime settimane".
"In conclusione quindi il mio invito – conclude il medico – è quello di essere ancora prudenti, anche perché andiamo incontro all’estate e abbiamo visto che con temperature più elevate e meno incontri al chiuso, il virus tende a rallentare. Quindi un altro po’ di pazienza e poi potremo liberarci anche delle mascherine".
Michele Nucci