CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

Andrea Giudicessa, chi è il 29enne morto di infarto a Orvieto

Tragedia in un’azienda di Bardano: il giovane si è accasciato e per lui non c’è stato niente da fare. Inutili i tentativi di soccorso

Orvieto (Terni), 3 gennaio 2023 - Un malore improvviso, il ragazzo che si accascia in terra accanto ai suoi colleghi, poi il tentativo di aiutarlo, praticandogli il massaggio cardiaco. Momenti di panico, ma anche le necessaria freddezza di avvisare immediatamente i soccorsi. Un elicottero che arriva con la massima urgenza nell’area produttiva di Bardano, a Orvieto, ma ormai la tragedia si è compiuta. Un ragazzo orvietano di appena 29 anni, Andrea Giudicessa, dipendente di un’azienda che opera nel settore elettrico, ha perso la vita a causa di un malore cardiaco. E’ successo nel primo pomeriggio di ieri.

Prima i colleghi , poi gli operatori sanitari del 118 hanno fatto il possibile per salvarlo, ma la gravità del malore non gli ha lasciato scampo. Che il malore fosse gravissimo lo si è capito immediatamente; i medici parlano di un probabile infarto al miocardio. La vicenda è al vaglio della magistratura ternana che disporrà probabilmente l’esame autoptico.

Un accertamento che potrebbe rivelarsi utile per capire anche se il giovane operaio soffrisse di qualche problema congenito. L’eliambulanza è atterrata nel parcheggio dell’area artigianale dopo che la polizia locale aveva provveduto a bloccare il traffico nella zona. La notizia ha lasciato tutti sgomenti, creando profondo dolore nelle tante persone che conoscevano ed amavano Andrea, piombando come un macigno su un inizio d’anno che stava ancora smaltendo il clima di leggerezza e spensieratezza di Umbria jazz.

Il giovane che aveva perso da pochi anni il padre, lascia la madre e un fratello. Solo pochi giorni fa, il 28 dicembre, aveva perso la vita in cantiere per il potenziamento del metanodotto a poca distanza da Viceno un altro operaio di 36 anni, Carlo Clemente, residente in provincia di Avellino. L’uomo era caduto in uno scavo profondo cinque metri al cui interno si sarebbe dovuto collocare la tubatura del metanodotto , battendo la testa su una pietra sporgente e perdendo la vita sul colpo a causa del letale trauma cranico.