Perugia, 20 marzo 2025 – Andrea Prospero, risulta dalle indagini informatiche, aveva preso la decisione di togliersi la vita già da un po’. Già nel 2023 avrebbe cercato di acquistare ossicodone da un utente di una chat di Telegram, ma senza riuscirci in un caso. In un’altra conversazione, invece, secondo quanto emerso dalle indagini, sostiene di comprare il farmaco per rivenderlo e di valutare il modo migliore per reperirlo. Di sicuro, ci riesce il 20 gennaio scorso. Per 170 euro compra 7 pasticche che ritirerà poi il 24 in un locker del centro storico di Perugia. Contemporaneamente, ha ricostruito la Procura della Repubblica sulla scorta dei dati emersi dalle analisi della polizia postale, lo studente abruzzese compra benzodiazepine da un altro utente agganciato ancora una volta sul canale di messaggistica. Quelle pasticche arrivano a destinazione il 23, sarebbero quelle ingurgitate “per dessert” a cui fa riferimento nell’ultima chat, secondo l’accusa, con il 18enne romano ai domiciliari, poco prima di morire. Da un altro utente, si evidenzia nelle chat, avrebbe ottenuto una ricetta falsa per prendere i medicinali.

Prima di arrivare ad acquistare i medicinali di cui poi, secondo gli esiti dell’autopsia, ha fatto uso il 24 gennaio e che sono la causa del decesso, Andrea si sarebbe lungamente interrogato su come togliersi la vita, parlandone, sempre stando alla ricostruzione della Procura, in più occasioni con l’amico virtuale, ora indagato per istigazione al suicidio, discutendo su quale fosse il metodo più indolore, su quanti oppiacei avrebbe dovuto ingerire per farla finita.
All’inizio di gennaio, sempre in base alle indagini, rivolge la sua sofferenza interiore a ChatGpt, ma anche interrogativi su dosaggi ed effetti dell’ossicodone, sui sintomi e le modalità di decesso. Una ricerca insistita che, però, non lo avrebbe sollevato da un ultimo disperato tentennamento, che il 18enne arrestato gli avrebbe aiutato a superare, incoraggiandolo ad andare fino in fondo. Voleva togliersi la vita e in rete, oltre a un presunto istigatore, Andrea Prospero avrebbe trovato anche quello che cercava. Più canali illeciti di approvvigionamento, a quanto sembra, che la Procura della Repubblica, coordinando le indagini di squadra mobile e postale, lavorerebbe a ricostruire, dando nomi e volti ai nickname. Ma tra le presunte attività illecite, via chat potrebbero essere state organizzate, sembrerebbe esserci anche quella legata a reati di tipo informatico, truffe, phishing o acquisti farlocchi, che potrebbero giustificare i cellulari e le sim card ritrovate nel b&b insieme al cadavere di Andrea. Con l’ipotesi che lo studente di Lanciano possa essere stato un esecutore, ingaggiato da altri in grado di fornirgli il necessario, dagli apparecchi alle stringhe numeriche per clonare carte, magari da utilizzare poi. Sulla cosiddetta “fase 2“ delle indagini sono ora concentrati gli inquirenti. Che si potesse essere invischiato in un qualcosa più grande di lui che poi lo ha stritolato, i familiari, assistiti dai legali Francesco Mangano e Carlo Pacelli, sono stati sempre convinti. Domani interrogatorio di garanzia per il 18enne ai domiciliari.