STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Anziana massacrata, c’è un indagato. È un minorenne suo vicino di casa

Il giovane è accusato di rapina aggravata e lesioni. La brutale aggressione in casa all’alba del 7 gennaio sorso

Al setaccio dei carabinieri del Ris l’abitazione della signora, teatro della violenza

Al setaccio dei carabinieri del Ris l’abitazione della signora, teatro della violenza

Un diciassettenne di origini straniere, nato in Italia e residente a Terni, è indagato con le accuse di rapina aggravata e lesioni personali in relazione alla brutale aggressione dell’insegnante 83enne in pensione, avvenuta all’interno della sua abitazione nella notte fra il 6 e il 7 gennaio scorsi, in un condominio di via Cannizzaro. Il giovane abita nello stesso palazzo della vittima, che venne massacrata, anche con un’arma da taglio, riportando lesioni al volto e alle braccia in particolare che richiesero in ospedale un centinaio di punti di sutura.

L’indagine, condotta dai carabinieri, è coordinata dalla Procura dei minorenni dell’Umbria che, attraverso una nota del procuratore Flaminio Monteleone, rende noto che "gli atti sono stati trasmessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Terni per competenza funzionale". "L’indagato - continua il procuratore – è a conoscenza del procedimento a suo carico, essendogli stato notificato un avviso di accertamenti tecnici irripetibili". Accertamenti che dovrebbero sostanziarsi, il prossimo 17 febbraio, nell’acquisizione del DNA del giovane, per il confronto con quello individuato dai carabinieri del Ris nella casa della donna.

Il diciassettenne era già noto ai carabinieri per pendenze giudiziarie in corso. L’ipotesi investigativa resta quella emersa già nelle prime ore dopo il fatto: un tentato furto finito male. Al momento non emergono eventuali complicità. La povera signora, che vive da sola, era stata colpita più volte al volto da un malvivente che si era introdotto nel suo appartamento all’alba e l’aveva sorpresa sul letto. Il bandito aveva usato un oggetto appuntito che le aveva quindi causato gravi ferite alla testa, al volto e alle braccia. Dalla casa erano sparite solo le due fedi che la donna portava al dito.

L’aggressore, che sarebbe entrato da una finestra che si affaccia nel cortile interno dello stabile, era poi fuggito mentre a lanciare l’allarme erano stati alcuni vicini, allertati dalle richieste di aiuto della vittima che, sfregiata e sanguinante, era riuscita a trascinarsi sul pianerottolo per chiedere soccorso. Il giovane è difeso dall’avvocato Alberto Catalano. "All’esito degli sviluppi investigativi - dichiara il legale – mi riservo di nominare un perito e di chiedere l’interrogatorio dell’indagato". Prossima tappa l’accertamento tecnico irripetibile fissato il 17.

Stefano Cinaglia