Vengono ascoltati dai carabinieri i residenti nel palazzo teatro della brutale aggressione all’anziana di 83 anni: un fatto che ha turbato l’intera città ma soprattutto la quiete delle famiglie della zona di via Cannizzaro, che da quattro giorni vivono nella paura che un gesto simile possa ripetersi. L’intenzione degli investigatori è accertare eventuali presenze sospette nell’area. C’è grande apprensione e timore per una vicenda su cui gli inquirenti stanno lavorando alacremente per fare chiarezza prima possibile, anche per restituire tranquillità a tutto il quartiere.
L’indagine, coordinata dalla Procura con un fascicolo aperto contro ignoti per i reati di rapina aggravata e lesioni con sfregio al viso, vede gli inquirenti impegnati su più fronti. I carabinieri del Ris continuano ad effettuare rilievi sul luogo dell’agguato, mentre i colleghi proseguono ad ascoltare i residenti nel palazzo alla ricerca di indizi che possano permettere di individuare quell’uomo di carnagione chiara che all’alba di martedì senza proferire parola e a volto scoperto ha aggredito l’anziana sul letto provocandole ferite al volto, agli zigomi e alla nuca tali da costringere i medici dell’ospedale Santa Maria ad applicare oltre cento punti di sutura.
A fornire agli inquirenti le prime indicazioni di un probabile identikit dell’aggressore è stata la stessa vittima che, in stato di chos, resta sotto osservazione dei medici, ma che, quando starà meglio, dovrà comunque essere riascoltata dai carabinieri. Per il momento non è ben chiaro con quale oggetto l’uomo abbia aggredito la signora; non si tratterebbe di un coltello ma di un oggetto contundente acuminato, forse un arnese da scasso. Dall’appartamento della donna sono sparite solo due fedi nuziali, la sua che le sarebbe stata sfilata dal dito della mano durante l’aggressione e quella del marito che era appoggiata sul comodino.
La prima ipotesi è quella di un furto finito male, confermata di fatto dal fascicolo aperto dalla Procura per rapina aggravata, ma più indizi spingono a pensare che la situazione possa essere anche più complessa. L’agguato è scattato verso le 4.30 con il malvivente che avrebbe forzato una porta-finestra che dà sul cortile interno per accedere nell’appartamento in cui l’anziana vive da sola. Gli inquirenti stanno comunque lavorando anche per ricostruire con esattezza la dinamica dell’aggressione, con il bandito che si sarebbe allontanato dal portone principale. Al vaglio dei carabinieri anche le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.