REDAZIONE UMBRIA

Anziani, lavoro e sanità. L’appello della Cgil: "Intervenire al più presto"

L’indice d’invecchiamento della popolazione ha raggiunto il 284%. Il sindacato si rivolge alle istituzioni chiedendo un cambio di passo .

Terni e la provincia invecchiano sempre di più

Terni e la provincia invecchiano sempre di più

La popolazione ternana è sempre più anziana, aumentano di poco gli occupati, redditi e pensioni più basse d’Italia: serve discontinuità, un’inversione di tendenza e un cambio di passo. La Cgil Terni stila il bilancio del 2024 e per il nuovo anno chiede l’intervento delle istituzioni sui settori lavoro, salute, sviluppo e welfare.

"I dati del 2024 per la nostra provincia sono purtroppo molto negativi e critici – scrive Cgil Terni – diversamente dagli annunci a cui abbiamo assistito nella trascorsa campagna elettorale. In primo luogo da un punto di vista sociodemografico, perché continuano i fenomeni di invecchiamento e spopolamento che vedono l’Umbria e in particolar modo Terni ai primi posti in Italia".

Impressionante il dato sull’indice di invecchiamento della popolazione (rapporto tra over 65 e under 15) che nella provincia è ha ragiunto il 284% rispetto alla media nazionale che è di 193% (in provincia di Terni ogni 100 giovani under 15 abbiamo 284 over 65).

"Un dato che chiede prima di tutto una presa di coscienza che non vediamo da parte delle istituzionie e conseguenti politiche radicalmente diverse capaci di invertire questo fenomeno. L’altra criticità evidente è il mercato del lavoro dove su una provincia di 216mila abitanti sono circa 85mila (39% della popolazione) le persone occupate, trend leggermente in miglioramento, ma con aumento di ammortizzatori sociali a partire dalla cig e medie retributive più basse rispetto agli anni precedenti. Questo dato ripropone la centralità del lavoro non solo in termini occupazionali ma soprattutto in termini di qualità a partire da un lavoro sicuro, stabile, dignitoso e ben retribuito. In Umbria ormai da anni abbiamo livelli di reddito più bassi della media nazionale. Nella provincia di Terni il dato è ancora più preoccupante e riguarda oltre agli occupati anche i 66mila (31% della popolazione) pensionati. Tra i pensionati la metà ha pensioni che non superano i 1400euro al mese lordi e di questi circa 20000 stanno sotto la soglia dei 1000euro, sempre lordi, al mese".

Una situazione preoccupante con una popolazione sempre più fragile e la Cgil quindi sul fronte sanità propone di "invertire quanto fatto fino ad oggi dalla Regione, arrestare lo smantellamento del servizio pubblico, abbattere le liste d’attesa infinite e tagliare i finanziamenti al privato per investire nel pubblico, in personale, nel territorio, nella rete ospedaliera e nei servizi assistenziali".