Torna l’emergenza donazioni di sangue nel Narnese, dove a novembre se ne sono registrate 29 in 13 giorni di apertura dell’unità di raccolta. "Una media di 2,3 donatori è talmente bassa che rischiamo che vengano tagliate le giornate di apertura del centro di raccolta di Narni" commenta amaramente Massimo Rossi, presidente di Avis Narni. "Purtroppo – continua – si ripete un copione già visto. Nel periodo dell’emergenza pandemia si sono presentati in tanti a donare poi, finita l’euforia iniziale, il flusso costante e continuo di donazioni non è più garantito e i servizi si trovano in difficoltà, non avendo più le scorte necessarie a far fronte all’attività delle sale operatorie. È una situazione anomala, sembra che ci si dimentichi che non esiste solo il Covid".
A Narni sono 600 i soci donatori dell’Avis e "se ognuno facesse la propria parteil quadro sarebbe molto diverso", conclude Rossi. Per Avis Narni l’anno si chiuderà con un calo di donazioni e col rischio che, se il trend dovesse restare quello attuale, l’Usl possa essere costretta a decidere di ridurre le giornate di apertura del centro di raccolta sangue.