Arvedi Ast, tutto rinviato al 2025: "In mano a degli irresponsabili"

Filipponi (Pd) attacca Governo, Regione e Comune. L’M5S: "Le sparate mettono a repentaglio il futuro dei lavoratori"

Arvedi Ast, tutto rinviato al 2025: "In mano a degli irresponsabili"

Intanto ieri il cavalier Arvedi ha visitato la mostra “La Grande opera“ al PalaSì

Il giorno dopo. Quello delle “bocce ferme“, quello in cui si cerca di riflettere. E la riflessione, in questo caso, non dà speranze: appare chiaro, infatti, che prima del 2025 di Ast a Roma non si tornerà a parlare. Perché non sarà convocato un nuovo incontro al ministero prima delle elezioni regionali (parola del ministro Urso) e perché dopo, tra passaggi politici e burocratici necessari all’avvio del governo regionale che uscirà dalle urne, si arriverà alla fine dell’anno. E questo ulteriore rinvio non piace. "Siamo in mano a degli irresponsabili, dal governo nazionale a quello della Regione Umbria fino all’amministrazione comunale di Terni – è il commento di Francesco Filipponi, capogruppo del Pd in Consiglio comunale –. La gravità di quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti: a Roma il Governo Meloni non ha una strategia e una politica energetica in grado di rendere competitiva l’industria italiana; a Perugia la Regione da oltre due anni fa finta che non stia accadendo nulla. Infine arriviamo a Terni dove troviamo l’inquilino pro tempore di Palazzo Spada che straparla e infila una serie di stupidaggini fra un insulto e una aggressione, solo per far parlare di sé e generare ulteriore confusione. Tutti questi signori, ognuno per il suo ruolo, stanno giocando sulla pelle dei lavoratori, delle aziende fornitrici e di tutta una regione che ha nell’Ast il fiore all’occhiello della sua industria". Intervengono anche Luca Simonetti e Valentina Pococacio, candidati consiglieri regionali dei Cinque Stelle: "L’idea che Ast debba essere acquisita dal Comune dimostra una mancanza totale di visione strategica e contatto con la realtà economica locale. È una proposta, se così possiamo definirla, irrealizzabile e demagogica. In questo delirio politico, il centrodestra ormai è totalmente succube delle ambizioni bandecchiane. Le sparate del sindaco ai tavoli ministeriali non solo non fanno ridere ma mettono a repentaglio il futuro di migliaia di famiglie di lavoratori e lavoratrici del polo siderurgico. Quasi un miliardo di euro di investimenti sul territorio che rischia di andare in fumo e l’unica cosa che è in grado di fare è fare lo show per apparire sui giornali. Una deriva che sta oscurando completamente Donatella Tesei, mai stata così debole".

Intanto, giusto ieri, al PalaSì il presidente di Arvedi-Ast, cavalier. Giovanni Arvedi, ha visitato la “Grande opera”, la mostra organizzata dall’Azienda per celebrare i 140 anni della fondazione. Ad accompagnare Arvedi, il vice presidente Mario Arvedi Caldonazzo, l’ad Dimitri Menecali, il responsabile risorse umane Giovanni Scordo.