Arvedi mette nel mirino l’ex Ilva di Taranto

Ci sarebbe anche la “manifestazione d’interesse“ del Gruppo proprietario di Ast tra quelle avanzate

Arvedi mette nel mirino  l’ex Ilva di Taranto

L’Acciaieria di viale Brin, con il Gruppo Arvedi interessato anche a Taranto

Ci sarebbe anche quella del Gruppo Arvedi, proprietario di Ast, tra le “manifestazioni di interesse“ per l’ex Ilva di Taranto, in una rosa di quindici candidati. E’ quanto riporta l’Ansa. La fase preliminare della gara internazionale per lo stabilimento siderurgico tarantino si è chiusa con "manifestazioni di interesse da parte di quindici attori internazionali e nazionali, alcuni dei quali hanno presentato una manifestazione per l’intero asset produttivo e altri per alcune parti non complete degli asset", così il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, sottolineando che "è stato evitato il collasso". Nella lista, tra gli altri, ci sarebbero gli ucraini di Metinvest, gli indiani di Vulcan Green Steel, i canadesi di Stelco, i giapponesi di Nippon Steel e il Gruppo italiano Arvedi. L’altro Gruppo italiano, Marcegaglia, sarebbe interessato solo ad "alcuni asset", con un focus sugli stabilimenti del Nord, rinunciando quindi a Taranto. Ma il numero dei candidati potrebbe aumentare prima delle offerte vincolanti previste per fine novembre, perché è possibile presentare un’offerta anche saltando la fase della manifestazione d’interesse.

"Inizia una fase in cui queste aziende potranno accedere a ulteriori informazioni sulla base delle quali costruire i loro piani industriali, finanziari, ambientali e occupazionali. E nel contempo, ove ci fossero altri interessati potrebbero comunque farlo in cordata con questi. E comunque è sempre possibile che altri accedano ad una manifestazione di interesse - ha spiegato ancora Urso – . Penso che nei prossimi mesi definiranno piani industriali tra loro concorrenziali e noi sceglieremo quello che sarà migliore per garantire il rilancio della siderurgia nazionale e il percorso green dell’ex Ilva". Intanto all’Ast, come riportato ieri, sono circa 400 i lavoratori a casa, con permessi retribuiti, per il guasto di un forno che ha portato ad anticipare il fermo dell’area a caldo, già previsto da domani.

Ste.Cin.