LUCA FIORUCCI
Cronaca

Assalto alla gioielleria “Biagini“. Caccia aperta ai banditi in giacca. Filmati delle telecamere al setaccio

I rapinatori si sarebbero allontanati dal negozio in direzioni diverse, confondendosi tra turisti e passanti. Nelle immagini della videosorveglianza si cercano informazioni anche su eventuali “sopralluoghi“. .

Assalto alla gioielleria “Biagini“. Caccia aperta ai banditi in giacca. Filmati delle telecamere al setaccio

I rapinatori si sarebbero allontanati dal negozio in direzioni diverse, confondendosi tra turisti e passanti. Nelle immagini della videosorveglianza si cercano informazioni anche su eventuali “sopralluoghi“. .

Potrebbero essersi allontanati in direzioni diverse, confondendosi tra turisti e passanti, i tre rapinatori che, intorno alle 12 di sabato, hanno svaligiato la gioielleria Biagini di via Calderini, a un passo da piazza IV Novembre. Indossavano completi giacca e cravatta e dei cappellini che li avrebbero coperti solo in maniera parziale, quindi i loro volti sarebbero rimasti impressi nei filmati delle telecamere interne dell’esercizio commerciale e in quelle di video sorveglianza del Comune. Dall’analisi dei filmati degli impianti disseminati per la città gli investigatori punterebbero a ricostruire arrivo e fuga dei malviventi fino a un presumibile punto d’incontro dove, con tutta probabilità, ci sarebbe stata l’auto con la quale allontanarsi definitivamente dal luogo della rapina.

Altrettanto importanti saranno poi i particolari che le testimonianza dei titolare e dei quattro dipendenti della gioielleria hanno potuto fornire ai carabinieri della compagnia di Perugia. Elementi, particolari utili a dare volto e magari nome ai presunti responsabili. Che potrebbero essere stati nei pressi del negozio già nei giorni prima per studiare il colpo, ma che, allo stesso tempo, potrebbero aver compiuto già altre rapine. Per questo, un ulteriore passaggio investigativo sarà rappresentato dalla comparazione delle immagini della rapina di Perugia con eventuali colpi analoghi nel Centro Italia e non solo. All’indomani, rimane alto il clamore per la rapina, per le sue modalità e per l’elevato valore del bottino messo insieme, gioielli e orologi per decine e decine di migliaia di euro. Evidentemente chi ha colpito la gioielleria, sapeva bene che tipo di oggetti avrebbe potuto trovare e il modo per farli tirare fuori dalle vetrine, prima fingendosi clienti interessati all’acquisto, poi puntando le pistole contro i presenti per ammorbidire qualunque eventuale tentativo di reazione.

Dei professionisti presumibilmente, ma armati. Che sono arrivati e poi scappati passando per i luoghi del passeggio in centro storico, con la naturalezza di chi andava a fare shopping. Un episodio certamente non di microcriminalità o improvvisato, ma che provoca non poco allarme in particolare per le sue modalità, sebbene non violente - nella rapina nessuno è rimasto ferito - ma ugualmente "minacciose" a fronte della presenza di armi da fuoco (vere o repliche sarà da accertare).