MAURIZIO BAGLIONI
Cronaca

Assisi, folla per Francesco. Fedeli da tutto il mondo davanti al maxi-schermo: "Andremo a salutarlo a Roma"

L’emozione è palpabile tra i pellegrini: "Un papa speciale, ha sempre mostrato la sua umanità". Fra Jorge: "Avevo organizzato per il pranzo di Pasquetta una grigliata argentina".

L’emozione è palpabile tra i pellegrini: "Un papa speciale, ha sempre mostrato la sua umanità". Fra Jorge: "Avevo organizzato per il pranzo di Pasquetta una grigliata argentina".

L’emozione è palpabile tra i pellegrini: "Un papa speciale, ha sempre mostrato la sua umanità". Fra Jorge: "Avevo organizzato per il pranzo di Pasquetta una grigliata argentina".

Sul grande schermo allestito sulla piazza inferiore di San Francesco scorrono le immagini delle visite ad Assisi e al Sacro Convento di Papa Bergoglio. La gente, in questi giorni affollati, si ferma, guarda le fotografie con attenzione, scatta foto. C’è tempo per una meditazione, un pensiero, una preghiera. Sono pellegrini italiani, di ogni regione, ma tanti gli stranieri, di ogni continente: l’emozione è palpabile. "Un dolore enorme per la morte di Papa Francesco" dice Annamaria, di Olavarría, città della provincia argentina di Buenos Aires, capoluogo dell’omonimo partido, in visita ad Assisi. "Quando venne eletto fu per noi una grande gioia e abbiamo visto che è stato un Papa differente per la sua umanità che ha mostrato in ogni situazione. Ora prevale la tristezza: siamo in partenza per Roma e speriamo di potergli dare il saluto". Saranno allestiti pullman verso Roma.

Tre i frati argentini presenti nella comunità dei minori conventuali di Assisi, tra questi fra Jorge Ferrandez che, in diverse occasioni, è stato in contatto con Jorge Maria Bergoglio, ancor prima che diventasse Romano Pontefice. "L’altra mattina un confratello mi ha detto ‘è morto’. Gli ho chiesto chi? Il Papa è stato un colpo al cuore". Fra Jorge, racconta ancora, aveva organizzato per il pranzo festivo di Pasquetta una grigliata argentina. "Ho detto al Custode guarda non c’era giorno più giusto per fare la grigliata argentina – aggiunge -. Però quando abbiamo finito il pranzo sono andato in stanza e lì mi è venuto da piangere. Così come si piange per un padre, per un fratello, per un amico. Non sono triste, mi sento un po’ orfano sì, credo che abbiamo perso una figura paterna molto forte che ci proteggeva, che ci insegnava, che scherzava, che si lasciava prendere in giro. Che ha servito fedelmente alla Chiesa".

Un rapporto, quello tra fra Jorge e il Papa ‘venuto dalla fine’ del mondo, che parte da anni prima dell’elezione al soglio di Pietro e che è continuata in questi anni, a cominciare dalle visite in Assisi. "L’ho conosciuto da vescovo ausiliare di Buenos Aires, responsabile del decanato – aggiunge -. Mi ricordo che quando veniva da noi non voleva mai sedersi al suo tavolo, dava sempre una mano a servire e diceva". E ancora: "Abbiamo celebrato un’assemblea fraterna dell’Ordine nel 2010 in Argentina, lui è venuto a presiedere una messa, io mi ricordo ancora l’omelia. Non si è fermato a pranzo e, come si fa solitamente quando viene un Vescovo si prepara una busta di offerta, ma non l’ha accettata: ho il mio stipendio, ha detto, mi basta per vivere, fate un’opera di carità. Questa la grande umanità di Papa Francesco". E aggiunge infine fra Jorge. "Sono contento per certi segni che non credo siano strani a Dio. Cioè 12 anni di pontificato, un numero biblico importante, nell’anno giubilare, a Pasquetta, dopo aver vissuto tutta la settimana di Pasqua, nell ‘anno del Centenario del Cantico; e poi è morto a casa sua, non è morto ricoverato. Tutti i segni di un uomo benedetto da Dio".

E sabato sera, 26 aprile, nella giornata del funerale di Papa Bergoglio a Roma, alle 21, nella Basilica di superiore di San Francesco ci sarà una messa in suffragio e di ringraziamento al Pontefice presieduta dal vescovo Domenico Sorrentino.