REDAZIONE UMBRIA

"Assisi, sarà un anno speciale". Il vescovo: città di luce e pace con Giubileo e san Carlo Acutis

Il messaggio natalizio di Sorrentino: "Riscopriamo la speranza". L’abbraccio di Proietti. Il custode fra’ Marco Moroni: "Non dimentichiamo chi si trova nella sofferenza e nel bisogno". .

Il vescovo Domenico Sorrentino

Il vescovo Domenico Sorrentino

Messaggi di Natale: sono quelli che, da sponde diverse, hanno rivolto Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria e sindaco, il vescovo Domenico Sorrentino e fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento. "In questi giorni i miei sentimenti di vero e proprio amore verso di voi e per la città e la comunità di Assisi sono diventati ancora più forti in me, e convivono con un affetto grande quanto l’Umbria, la nostra Regione, la terra a cui apparteniamo, che ha scelto me per guidarla nei prossimi 5 anni – dice Proietti -. Solo rivedendomi nell’esperienza che abbiamo vissuto per rendere ancor più grande e moderna Assisi, riesco a congiungere il mio recente passato assisiate con il futuro prossimo umbro".

"Gioia, pace e speranza – ha detto il vescovo Sorrentino nell’omelia della veglia – sono tre parole che dobbiamo riscoprire in questo anno speciale: il Giubileo. La parola Giubileo viene da giubilo quindi da gioia e dobbiamo riscoprirla ancora di più qui ad Assisi. L’anno prossimo proprio ad Assisi avremo due eventi speciali: uno è l’ottavo centenario del Cantico di Frate Sole che celebra in Cantico di Francesco e l’altro è la canonizzazione cioè la proclamazione che il Papa farà di questo giovane milanese, Carlo Acutis, approdato qui ad Assisi sulle orme di San Francesco e di Santa Chiara. Dunque quest’anno è proprio un anno specialissimo per tutta la Chiesa e per noi doppiamente speciale".

"Non dimentichiamo tutti coloro che sono nella sofferenza e nel bisogno, non dimentichiamo tutte le guerre che sono in corso. Facciamo festa ma nello stesso tempo preghiamo per tutte queste situazioni". Così il Custode Moroni rivolgendo il pensiero e il ricordo alle guerre in corso "che intossicano la nostra società a livello locale e internazionale".