
Autolavaggio “fuorilegge“. Attività sequestrata e denuncia
Nessuna documentazione che attestasse il corretto smaltimento dei fanghi prodotti dall’attività di lavaggio dei veicoli. Parte dell’acqua utilizzata, con tutti i reflui connessi, direttamente sulla strada. Pubblica. È quanto accertato dai carabinieri forestali di Gualdo Tadino durante i controlli a cui è stato sottoposto un autolavaggio della zona. Controlli finalizzati alla prevenzione e al contrasto dell’inquinamento idrico e dell’abbandono di rifiuti, che ha portato militari del Nucleo carabinieri forestale a verificare alcune attività produttive in relazione al rispetto delle normative ambientali. A seguito delle verifiche, come detto, è emerso che la ditta titolare dell’autolavaggio non era in possesso di alcuna documentazione attestante il corretto smaltimento dei fanghi. Di conseguenza i Forestali hanno sequestrato l’autolavaggio al fine di impedire la commissione di altri reati ambientali, e hanno denunciato un uomo di 29 anni per i reati di "deposito incontrollato di rifiuti speciali liquidi" e "smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali". Per questi reati, la normativa in vigore prevede la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro.
Il controllo è stato effettuato con la collaborazione del Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Perugia, che ha riscontrato violazioni in materia di sicurezza dei lavoratori. Nello specifico, la mancata dotazione di presidi antincendio e nell’omessa designazione degli addetti incaricati al primo soccorso. Per tali motivi sono state comminate sanzioni al datore di lavoro per un importo totale di 3.274,83 euro, e a carico del datore sono state impartite apposite prescrizioni affinché regolarizzi le violazioni accertate.