Perugia, 28 maggio 2024 – Un sedicente alto ufficiale dei carabinieri, in servizio a Kiev per i servizi segreti italiani. Così si sarebbe presentato a diversi utenti della rete, un 65enne lombardo, accusato di aver minacciato e insultato ripetutamente un avvocato perugino. Colpevole, secondo il finto ufficiale dell’Arma, di aver scritto un post di commento sul conflitto russo-ucraino. L’indagato, che per dare corso alla sua "persecuzione", secondo le indagini, avrebbe utilizzato due profilo falsi, avrebbe preso spunto da quello scritto per proseguire poi nelle sue intimidazioni. Tra le affermazioni fatte anche quella di un controllo sistematico di chiunque avesse delle posizioni giudicate filo-russe, ma anche l’esistenza di una sezione specifica dei servizi segreti che si sarebbe occupata specificatamente di picchiare gli oppositori politici come, secondo quanto avrebbe sostenuto nelle minacce, risultava essere il legale perugino.
Da parte sua , l’avvocato, come denunciato, per paura di essere aggredito, aveva immediatamente cambiato le sue abitudini, evitando di trovarsi in luoghi isolati e in assenza di altre persone. Per questo, aveva iniziato a frequentare solo luoghi affollati. E mentre le minacce e gli insulti sarebbero andati avanti, il professionista, ha riferito, aveva cercato di porre fine a questa persecuzione, chiedendo all’interlocutore di interrompere i messaggi visto che non si conoscevano neanche, l’altro avrebbe risposto che, al contrario, di lui conosceva tutto, anche dati sensibili, e che li avrebbe pubblicati: "Sono pagato per indagare su gente come te. Ti seguiamo da mesi. Aspetta solo che il paese entri in guerra per vedere cosa ti aspetta".
Ma l’indagato avrebbe fatto di più, in una circostanza l’avvocato lo avrebbe riconosciuto sotto casa sua. Dopo la denuncia, sono scattate le indagini su fatti che vanno dal dicembre 2022 a maggio 2023. In questi giorni l’avviso di conclusione delle indagini, presumibile preludio della richiesta di rinvio a giudizio.