Città di Castello (Perugia), 11 dicembre 2024 – Invece di dare i risarcimenti delle compagnie assicurative ai propri clienti ne avrebbe trattenuto una buona parte per sé, reinvestendo quei soldi con il supporto della moglie. Casi di malasanità, infortuni sul lavoro, incidenti stradali, rivalse: di vicende sul tavolo di questo avvocato di Città di Castello di 50 anni ce ne sono finite tante nel tempo e ora molte di queste sono al vaglio della Guardia di Finanza che ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per circa 2 milioni 600mila euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari.
Il professionista, che opera sia a Città di Castello che a Perugia e in zone limitrofe, è indagato per le ipotesi di reato di appropriazione indebita, autoriciclaggio e dichiarazione infedele. Nella stessa inchiesta è finita anche la moglie, che risulta indagata in quanto a lei sarebbero stati girati parte dei proventi, ingiustamente sottratti ai propri clienti dal marito. “Il provvedimento – si apprende da una nota diramata ieri dalla Procura di Perugia _ trae origine da un’attività di verifica fiscale, che è ancora in corso, ed è stata svolta nei confronti del legale in questione”. Nel corso delle verifiche, condotte nei vari uffici dell’avvocato dagli uomini della guardia di finanza, sono stati acquisiti numerosi fascicoli relativi a pratiche di richieste di risarcimento avanzate alle compagnie assicurative negli anni che vanno dal 2017 al 2022. In pratica su incarico dei clienti il legale si occupava anche della gestione del contenzioso stragiudiziale e fungeva da mediatore con le assicurazioni per ottenere la liquidazione dei danni. “Una volta incassati gli indennizzi però - secondo la ricostruzione degli investigatori - versava ai clienti solo una quota, in alcuni casi persino esigua, rispetto al totale e senza il loro consenso tratteneva la differenza sul proprio conto corrente”. Le somme venivano in parte trasferite alla moglie, indagata per impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita: i soldi servivano per l’acquisto di polizze assicurative o investite in altri prodotti finanziari. Anche la posizione della consorte è al vaglio degli investigatori. Oltre alla verifica fiscale che ha scoperchiato il meccanismo, alla base delle indagini attorno a questo avvocato, ci sono anche le denunce sporte da alcuni clienti che hanno raccontato il loro caso e consentito - riferisce ancora la Guardia di Finanza - di ottenere “precisi riscontri” rispetto alle ipotesi di reato delle quali deve rispondere l’uomo.