REDAZIONE UMBRIA

Ayom al Festival delle Nazioni. Samba, maracatu e funky

Città di Castello, stasera alle 21 uno dei concerti più attesi della manifestazione

Città di Castello, stasera alle 21 uno dei concerti più attesi della manifestazione

Città di Castello, stasera alle 21 uno dei concerti più attesi della manifestazione

Arriva uno dei concerti tra i più attesi del Festival delle Nazioni: stasera alle 21 sul palco il Portogallo multietnico di Ayom tra samba, maracatu e funky (Chiesa di San Domenico a Città di Castello). Canti e ritmi hanno solcato l’oceano per trasformarsi in Black Atlantic che dal punto di vista musicale si sono allineati a quel mood afroamericano scandito da spiritual, gospel, blues, jazz e soul per giungere infine a rap e hip hop e Ayom ha metabolizzato l’esperienza dell’Atlantico nero per restituirlo in un linguaggio proprio, allargandone le possibilità e aprendosi a una multiculturalità intimamente vissuta. La diversa provenienza dei membri ha esaltato la costruzione di un’identità musicale in grado di trascendere le rispettive origini per realizzare un corpus di brani esuberanti nella loro babele di ritmi e lingue. Leader del gruppo, la cantante, percussionista e autrice Jabu Morales che si accompagna a Alberto Becucci (fisarmonica), Ricardo Quinteira (chitarra), Francesco Valente (basso), Timoteo Grignani e Walter Martins (percussioni).

Gli AYOM presentano al Festival delle Nazioni “SA.LI.VA.” acronimo di differenti anime dell’opera, con una prima sezione dedicata al sacro (SA.grado), una seconda alla libertà (LI.berdade) e una terza al coraggio (VA.lentia). Per ciascuna sezione sono stati creati tre brani che compongono un quadro d’insieme dove accanto alla primordiale e irrefrenabile gioiosità di ritmi si dà spazio a canzoni di aspetto più meditativo. L’apporto multiforme dei musicisti implicati in Ayom ha saputo comporre una versione inedita e afrolusitana del Black Atlantic, prendendo diversi generi come a esempio, la morna e la coladeira di Capo Verde oppure il semba angolano o, dal punto di vista ritmico, il vertiginoso frevo originario della città di Olinda, nel nordest del Brasile, oppure il maracatu. Domani invece - sempre alle 21 – Carminho in Portuguesa.