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La mamma del giovane ucraino morto nella guerra con la Russia
A tre anni dallo scoppio della guerra in Ucraina, delle tante vittime restano le testimonianze di chi, come Romina Kolydia, ha sopportato la morte di suo figlio al fronte. Lei è una donna che vive da 25 anni in Italia, oggi è a Trevi per assistere un’anziana. "La morte dei nostri figli? In guerra non deve essere vana, vogliamo un’Ucraina libera e democratica", dice all’Ansa con la voce rotta dall’emozione. È in Italia da 25 anni ma il suo cuore e la sua mente sono sempre rivolti al suo Paese, dilaniato dalla guerra divampata appunto il 24 febbraio del 2022.
"Sono passati tre anni da quando la Russia ha attaccato l’Ucraina – ricorda Kolydia – Da allora le nostre città sono state distrutte; scuole, ospedali, case bombardate. I bambini, gli anziani e le donne stanno soffrendo, e noi non possiamo permettere che tutto questo venga dimenticato". Il figlio, Volodymyr, era arrivato in Italia da giovane e vi aveva vissuto per dieci anni, prima di tornare in Patria. Arruolatosi nell’esercito ucraino, è stato inviato al fronte dopo soli due mesi di addestramento. "L’ho visto per l’ultima volta nel luglio scorso, quando sono andata a trovarlo nei luoghi in cui si esercitavano per la guerra", racconta ancora la madre. "Poi, il 2 agosto 2024 è stato mandato in battaglia e il 7 agosto mi hanno detto che era scomparso - aggiunge con le lacrime -. Solo il 5 ottobre hanno trovato il suo corpo, vicino a un compagno, a Donetsk, nella zona di Bakhmut".
Romina Kolydia parla con il peso di una perdita che accomuna molte madri ucraine. "Non soffro solo per mio figlio - sottolinea -, ma per tutti i ragazzi che sono morti. Solo chi ha perso un figlio può capire cosa significhi. Ogni giovane soldato ucraino che vedo mi ricorda Volodymyr - racconta tenendo in mano la foto del figlio -. Tutti noi cerchiamo di aiutare come possiamo, con medicinali, volontariato, supporto ai nostri ragazzi al fronte". "Noi vogliamo la pace - spiega ancora la donna -, ma non possiamo perdere i nostri territori. La Russia ha occupato terre che sono nostre e dobbiamo riconquistarle". Quando le si chiede se sia orgogliosa di suo figlio, Romina Kolydia risponde senza esitazione e con grande emozione: "Molto. Ma il dolore di averlo perso non si spegnerà mai. Ogni sua fotografia mi ricorda i momenti felici della sua vita, da bambino fino agli ultimi istanti"