Ballottaggio, gli staff ’affilano’ le armi. E l’assessore Numerini recupera voti

Il centrodestra cambia lo staff organizzativo. Restituite 6 preferenze al candidato di FI che potrebbe rientrare

Ballottaggio, gli staff ’affilano’ le armi. E l’assessore Numerini recupera voti

Ballottaggio, gli staff ’affilano’ le armi. E l’assessore Numerini recupera voti

La partita per il ballottaggio è cominciata: gli staff delle due candidate si sono riuniti anche ieri e stanno limando gli ultimi dettagli prima di partire per una dieci giorni di campagna elettorale che non sarà meno intensa di quella delle settimane scorse. L’altra sera i vertici del centrodestra si sono riuniti per fare il punto, dirsi in faccia cosa aveva funzionato e cosa no, stabilire le strategie insomma da qui a domenica 23 giugno. E una prima decisione è stata presa: l’organizzazione della campagna per il ballottaggio è stata data in mano a Edoardo Gentili (FI) e Matteo Giambartolomei (FdI), due ’campioni’ di voti e già eletti in Consiglio comunale. Fin qui l’incarico era stato portato avanti da Marco Regni, braccio destro del consigliere regionale Andrea Fora. E i preparativi vanno avanti anche in casa di Vittoria Ferdinandi: ieri pomeriggio riunione delle liste del Pd e di Anima Perugia nella sede elettorale della candidata. E sempre ieri sera riunione della coalizione: la decisione è di proseguire la campagna elettorale con gli stessi temi e le stesse strategie fin qui messe in campo.

E sempre ieri, a Palazzo dei Priori, si è riunita la Commissione elettorale per esaminare i verbali delle 159 sezioni. Una delle questioni sul tavolo era quella relativa al testa a testa tra due candidati della lista di Forza Italia: Michele Cesaro e Otello Numerini, entrambi a quota 646 preferenze. Se Scoccia vincesse il ballottaggio, entrerebbe soltanto uno dei due. A quanto risulta, nel riconteggio dei numeri dei verbali (non delle schede) l’assessore uscente Numerini dovrebbe aver recuperato 6 voti e aver raggiunto quota 652. Sarebbe lui – condizionale d’obbligo - a entrare se vincesse il centrodestra,

Chi ha subìto una sonora bocciatura è invece Simone Minestrini, candidato di Perugia Civica e vicepresidente della Arena Curi Srl, la società che alla fine di marzo presentò lo studio di fattibilità sul Nuovo Curi. Minestrini ha raccolto soltanto 167 preferenze, decimo della sua lista e senza nessun possibilità di entrare in Consiglio. Il suo spot elettorale con la promessa di rifare uno stadio da 73 milioni di euro non ha affatto funzionato.

E resterà fuori dall’assise comunale anche Emanuela Mori: si è piazzata in settima posizione con 292 preferenze. La sua scelta di aderire al centrodestra nonostante sia iscritta a Italia Viva (il partito di Renzi che ha appoggiato un altro candidato, Massimo Monni) evidentemente non ha pagato. Cinque anni fa, quando si candidò con il Partito democratico, Mori raccolse 478 preferenze, mentre addirittura dieci anni fa andò oltre le mille.

Michele Nucci