REDAZIONE UMBRIA

Bimbo morto a Città della Pieve, la madre: "Non l'ho ucciso". Ma non parla al pm

La tragedia nei pressi di un supermercato. La donna, 44 anni, ha portato dentro il negozio il figlioletto con ferite di arma da taglio

Un momento delle ricerche nell'edificio diroccato (Foto Crocchioni)

Un momento delle ricerche nell'edificio diroccato (Foto Crocchioni)

Città della Pieve, 2 ottobre 2021 - "Non l'ho ucciso". Questo ha detto la donna di 44 anni ungherese fermata per la morte di suo figlio di due anni a Po' Bandino, nei pressi di Città della Pieve, in Umbria. La donna è stata fermata ed è in carcere, dopo le indagini dei carabinieri che stanno facendo luce su una storia tragica, allucinante.

Lasciato un fiore all'esterno del casolare

Nella quale l'innocente protagonista è un piccolo che adesso non c'è più, ferito a morte con un'arma da taglio. La donna comunque non ha risposto al pubblico ministero che l'ha interrogata in cella, dove è stata portata nella notte tra venerdì e sabato dopo un lungo interrogatorio.

La 44enne, ungherese, domiciliata in provincia di Siena, a Chiusi, da dei conoscenti, avrebbe raccontato di aver raggiunto in autonomia Città della Pieve con il bambino. E che poi, allontanandosi per recuperare un giocattolo del piccolo, ha lasciato per un attimo o qualche minuto il passeggino incustodito con il bambino dentro. Al ritorno dice di aver trovato il bambino ferito. 

Poi il racconto dell'orrore continua con le testimonianze della gente che era dentro il supermercato Lidl di Po' Bandino. La madre entra nel punto vendita con il bambino sanguinante e chiede aiuto. Lo sdraia sul nastro trasportatore di una cassa chiusa tra l'orrore e il panico di clienti e dipendenti. Che chiamano 118 e carabinieri, dando l'allarme. Arrivano i rianimatori ma per il piccolo non c'è più niente da fare. 

La donna, fermata e perquisita, aveva un coltello dentro la borsa. Ma altri elementi che potrebbero spiegare quanto accaduto sarebbero, secondo i carabinieri, in un edificio diroccato nei pressi del supermercato. E' qui che gli uomini dell'Arma hanno cercato a lungo diverse tracce. Intanto il passeggino, con tracce di sangue, è stato trovato poco lontano rispetto al supermercato ed è stato sequestrato. Ma nuovi particolari choc emergono dalla vicenda. Il padre del bimbo, che era all'estero, avrebbe ricevuto dalla madre via social delle foto del corpo insanguinato. L'uomo ha quindi allertato le autorità.