REDAZIONE UMBRIA

Bandecchi e il motto della Folgore

"Belli come la vita, neri come la morte", la scritta sulla maglietta del presidente delle Fere, Stefano Bandecchi (nella foto), scatena le polemiche. E pensare che è apparsa in uno dei video social più soft del patron, due parole sul sempre più vicino inizio del campionato. La scritta tanto cara ai paracadutisti è un motto della Folgore. A chiedere spiegazioni è stato il consigliere comunale Alessandro Gentiletti (Senso Civico): "Se si digita su Google il motto messo in mostra dalla maglietta del presidente, fra le prime risposte alla ricerca emergono canzoni inquietanti, che rievocano i tempi della dittatura fascista e ad essa inneggiano. Tempi particolarmente conosciuti e non dimenticati dai ternani che, come anche ricordato opportunamente dallo stesso presidente il giorno del conferimento della cittadinanza, subirono ben 108 bombardamenti. Terni è stata medaglia d’argento al valor civile nella lotta di Liberazione".

Non si è fatta attendere la replica “tumultuosa“ del presidente Bandecchi, sempre via social: "Non sono mai stato fascista e non lo sono, smettete di darmi fastidio. Io ho fatto il militare per lo Stato, orgoglioso di averlo fatto come paracadutista della Repubblica Italiana. Orgoglioso di aver fatto parte della Folgore. Un orgoglio incredibile, chi è troppo di sinistra non lo capisce. Un ‘peccato originale’ di cui mi vanto. Ma non sono fascista. Smettete di dire cavolate, quella maglietta fa parte del mio reparto".