Conferma la candidatura alle europee di primavera Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, che al nuovo PalaTerni sabato e ieri ha tenuto il primo congresso programmatico. "Siamo qui per riportare questa nazione in equilibrio", ha detto tra l’altro Bandecchi tirando bordate a destra e sinistra, per poi entrare nel clima delle elezioni europee. "Basta essere presi in giro da quelli che ci dicono che l’Italia non può essere rappresentata in Europa e che noi dobbiamo subire le leggi europee – così Bandecchi, tirando fuori il telefonino –. Ho l’elenco dei parlamentari europei, su 705 totali ce ne sono e ce ne saranno un’ottantina tedeschi, 75-76 francesi, 72 italiani, 55 spagnoli e giu a scendere. Ecco quando qualcuno ci dice che dobbiamo subire la legge europea, noi rispondiamogli che dovevamo mandare meno c.... in Europa. Ap si candida alle elezioni europee per mettere questi 72 parlamentari davanti ai problemi degli italiani".
Se Bandecchi guarda lontano, non si spengono in Italia e a Terni le polemiche sulle espressioni del sindaco, rivolte a donne e consiglieri d’opposizione. Ha superato 21mila firme la petizone on line sulla piattaforma change.org in cui si chiedono, ormai da una settimana, le dimissioni del primo cittadino per le frasi sessiste in Consiglio comunale. Sabato scorso in centro il sit-in di protesta contro Bandecchi di Pd, M5S, Verdi-Sinistra. "Terni non è il palcoscenico per l’ascesa politica di Bandecchi – così i promotori –. Nonostante l’organizzazione rapida e su base volontaria, la comunità ha dimostrato il proprio impegno"