Barbanera, dal cuore dell’Umbria torna lo storico l’almanacco

A Spello, da 263 anni, nasce lo storico almanacco che adesso esce con l’edizione 2025

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Almanacco Barbanera

Spello (Perugia), 14 ottobre 2024 - Torna l’Almanacco Barbanera edizione 2025, dal 19 ottobre  nelle edicole e nelle librerie d’Italia per accompagnarci di mese in mese in un viaggio lungo un anno nel segno della serenità e delle buone pratiche, ricco di consigli quotidiani per vivere bene e per incuriosirci del mondo che ci circonda. 

Dopo più di quarant’anni Barbanera ci mette la faccia: torna protagonista della copertina e fa capolino tra le pagine, insieme al suo amico Silvano. Nuovi contenuti mensili, come l’interpretazione dei sogni, i consigli sul fai-da-te, i riti della nostra tradizione e le liste illustrate dei cibi di stagione. Ma soprattutto, da quest’anno, l’almanacco è attraversato dalla prima all’ultima pagina da un filo conduttore: nel 2025 il tema dell’anno è “coltivato e scoltivato”, ovvero le piante domesticate e quelle che nascono da sé. Ogni mese lo sguardo si posa su una pianta spontanea e sulla sua controparte coltivata, che diventano protagoniste di una narrazione lunga dodici mesi, in cui Barbanera ci invoglia a riconoscere le piante, a raccoglierle e utilizzarle. Ci racconta le loro proprietà curative e quelle culinarie, ci insegna a coltivarle nell’orto, in giardino e sul balcone. Ce ne racconta i riti e i miti.

L’Almanacco Barbanera nasce in Umbria, a Spello, in un complesso rurale del XVIII secolo di circa 7 ettari certificati bio. È la casa di Barbanera, che ospita in un antico bachificio la redazione dell’almanacco, la Fondazione Barbanera 1762 - con una biblioteca specializzata in almanacchistica e l’archivio storico della Campi, casa editrice del Barbanera -, e l’Orto giardino delle Stagioni, uno scrigno prezioso di biodiversità firmato dal paesaggista Peter Curzon, dove convivono ortaggi rari o in via d'estinzione, fiori, erbe officinali e frutti dimenticati selezionati grazie al lavoro di ricerca di Isabella Dalla Ragione, della Fondazione Archeologia Arborea.

Per lunghi secoli, e soprattutto dall’Illuminismo in poi, lunari e almanacchi sono stati la lettura più diffusa, accessibile a tutti per economicità e chiarezza dei contenuti.  Tra quelli stampati in Italia, il più celebre e longevo è sicuramente il Barbanera, presente già dalla metà del Settecento nella doppia forma di lunario da parete e di almanacco e fin da subito destinato a diventare una sorta di “vangelo” per i ceti rurali che ne traevano insegnamenti indispensabili per la conduzione delle terre e un riferimento culturale e identitario per tutti, come testimoniano le centinaia di romanzi, racconti e poesie che lo citano e ne confermano la grande fortuna popolare.