Non si ferma la discussione della mozione sul salario minimo, in commissione. Nei giorni scorsi l’organismo si è riunito e, all’indomani, il consigliere comunale del Pd Mario Bravi (foto) torna a sollecitarne l’approvazione. "Contrariamente a quello che pensava inizialmente la maggioranza di centrodestra, il tema non può essere rimosso e questo per più ragioni - dice Bravi -. Intanto il fatto che nel sistema locale del lavoro del territorio folignate (sulla base dei dati elaborati dall’Istat) risulta che i salari siano mediamente più bassi della media nazionale (-13%) e inoltre perché nell’ultima riunione della commissione, il gruppo Pd ha dimostrato, dati alla mano, che nel sistema appalti del Comune ci sono operatori e operatrici costrette a lavorare con 8 euro lorde l’ora, oltre al fatto di avere contratti a tempo parziale che prevedono solo una o due ore di lavoro al giorno, con conseguenti e inaccettabili salari da fame. Inoltre alcune cooperative vincitrici di appalti, prevederebbero che le lavoratrici possano diventare socie solo versando 4mila euro, pagate evidentemente a rate, vista la condizione di povertà in cui vivono queste persone". Bravi avvisa che comunque la discussione proseguirà: "Un dato è certo, per il Pd di Foligno l’Istituzione comunale e il Consiglio comunale non possono assistere passivamente a questa barbarie nel mondo del lavoro che sta avvenendo nella terza città dell’Umbria".
Cronaca"Barbarie nel lavoro. Sì subito al salario minimo"