Perugia, 15 luglio 2018 - Scorre sangue lungo le vie del centro storico. Una maxi-rissa, con calci, pugni e colpi di bastone, si è consumata ieri pomeriggio in via Bartolo, davanti ai tanti turisti giunti a Perugia per «Umbria Jazz», davanti alle famiglie con i bambini terrorizzati, a pochi passi dal posto fisso di polizia chiuso. Due persone sono rimaste a terra, con evidenti feriti alla testa, e sono state soccorse prima dai passanti e da alcuni commercianti della zona, poi dai sanitari del 118. E’ l’ennesimo episodio di violenza, che arriva a distanza di pochi giorni dalla rissa tra stranieri in piazza Duomo.
Ieri pomeriggio invece, intorno alle 17.30 si sono affrontati 5-6 persone, stranieri e italiani. Il gruppo ha iniziato a discutere animatamente davanti a un locale in via Bartolo. E da quanto hanno raccontato alcuni di loro, il litigio sarebbe scaturito da due cartoni lasciati sopra al cassonetto dei rifiuti. «Qui non ci possono stare, ci hanno detto, e poi ci hanno aggredito», è la testimonianza di uno dei feriti.
Dalle urla si è dunque passati alle mani. Sono volati schiaffi e pugni. Ma quando sembrava che il gruppetto di facinorosi si stesse sciogliendo, uno straniero ha impugnato un bastone e ha riacceso il vespaio. Ha iniziato a colpire alla testa i rivali, uno dei quali è caduto a terra sanguinante, tra il terrore dei turisti che circolavano da quella zona. Immediate sono partite le chiamate al 118 e al 113, e soltanto con l’arrivo di due pattuglie della Polizia gli animi hanno iniziato a placarsi. Un perugino ferito è stato trasportato dall’ambulanza in ospedale, mentre gli agenti hanno identificato gli autori della rissa. Ma sale la rabbia, residenti e commercianti della zona non ne possono più: «Serve più sicurezza – raccontano –. Ormai in centro si affrontano in pieno giorno per futili motivi». E tornano a chiedere che il posto fisso di polizia, che nel tempo ha tenuto sempre più spesso le serrande abbassate, resti aperto tutto il giorno. «Soprattutto di sera, perchè violenza e risse stanno danneggiando l’immagine della nostra città – sottolinea una ragazza –. Non vogliamo avere paura di uscire di casa».