
L’opposizione ha presentato la mozione di sfiducia alla presidente Proietti per l’aumento delle tasse
Il centrodestra continua a dare battaglia sulla manovra fiscale passata da 90 a 52 milioni. E cerca di prendere in contropiede la maggioranza, che però alza il muro e si difende per portare a casa il risultato, ovvero il voto sulla manovra stessa fissato per domani in Consiglio. L’opposizione, infatti, ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti della presidente Stefania Proietti "fatta al di là della battaglia politica ma nell’interesse dei cittadini e per difendere il ruolo delle istituzioni da atteggiamenti gravi e nebulosi" hanno spiegato ieri pomeriggio in una conferenza stampa i capigruppo Andrea Romizi (FI), Nilo Arcudi (Umbria Civica), Eleonora PAce (FdI) e la portavoce, Donatella Tesei (Lega). La mozione è arrivata a seguito di una manovra fiscale definita "inutile, che ha creato un allarme sociale e non serve alla sanità ma ad altro" nonché dello "spauracchio ingiustificato" del commissariamento, Tesei ha chiesto di ritirare la manovra "perché non serve a coprire un disavanzo di 34 milioni di euro". "Devono quindi avere il coraggio di dire a cosa occorre" ha aggiunto. "Nelle ultime settimane - ha detto ancora - abbiamo sentito sparare tanti numeri e cose diverse con la nostra mobilitazione che invece ha avuto il merito di fare chiarezza. Quella che è stata definita dalla presidente Proietti come ‘operazione verità’ non ha fatto altro che creare un ingiustificato allarmismo". "La manovra, che non è una bozza come detto da Proietti perché è stata approvata in prima commissione consiliare, definirla devastante è un eufemismo - ha spiegato Tesei - ed oggi anche se si parla di una rimodulazione vanno considerati tutti i comportamenti molto nebulosi che hanno portato fino a qui". Per Tesei, inoltre, "è stata raccontata una storia falsa". Lo "spauracchio" del commissariamento, secondo il capogruppo dell’opposizione, "non esiste né nei numeri né nei fatti". Nel merito è entrata la consigliera Pace che ha parlato in particolare della presidente dell’Assemblea Sarah Bistocchi. "Dopo avere ufficialmente protocollato la richiesta di mozione di sfiducia - ha detto -, non abbiamo ancora ricevuto nessun tipo di risposta dalla presidente perché è lei che deve verificare l’ammissibilità". Verifica che implicherebbe, come ha ricordato sempre Pace, "la sospensione per cinque giorni delle attività dell’Assemblea legislativa e delle commissioni consiliari" e "farebbe slittare l’assemblea convocata per giovedì mattina con all’ordine del giorno la manovra fiscale". Un comportamento quello della presidente Bistocchi, secondo Pace, "come se questo atto non esistesse". È arrivato così un ulteriore appello alla presidente "perché dimostri la sua terzietà, visto che si sta assumendo una responsabilità politica importante".