Il fortissimo legame dei gualdesi con il patrono Beato Angelo è stato ampiamente confermato nella giornata della grande, memorabile festa giubilare di domenica sera. Diverse centinaia di persone hanno accompagnato l’urna del Beato lungo le vie dell’acropoli, nella lunga processione snodatasi dalla cattedrale subito dopo la liturgia dei Vespri, presieduti dal mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu, affiancato dal diocesano mons. Domenico Sorrentino e da mons. Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni-Narni-Amelia con sacerdoti, religiosi, autorità, esponenti di confraternite, associazioni, gruppi gualdesi e dei territori viciniori. Lunga e composta la processione, con l’urna del santo portata a spalla da oltre 100 persone che si sono alternate sotto le pesanti stanghe con segni di festa in un centro storico rianimatosi per l’occasione, con la gente che spesso ha fatto ala al passaggio del corteo orante.
Al rientro in basilica, applausi e festa, non senza emozioni e con segni evidenti di entusiasmo. La festa è continuata nella piazza, con panini e porchetta, con crostata e musica dal vivo di gruppi gualdesi che si sono esibiti in continuità sui due palchi; unica pausa quella dei bellissimi e colorati fuochi artificiali, voluti per testimoniare anche esteriormente la gioia di una comunità che ha ritrovato grande unità attorno al santo Patrono. In precedenza, nel pomeriggio, nella zona vicina all’Eremo dove visse il santo, s’era celebrata la giornata interdiocesana di preghiera per la custodia del Creato, alla presenza di esponenti di varie confessioni cristiane: prima con letture bibliche e preghiere nella chiesa del santuario della Madonna del Divino Amore, poi, sul fondovalle del Rio Rumore, vicino al piccolo edificio dell’eremo, immersi nella natura. L’urna del Beato Angelo rimane esposta al centro della navata della Basilica sino a domenica prossima; quindi verrà ricollocata sopra l’altare della cripta.