Beccati con un tesoro in auto. Calici, vassoi, monete antiche: un centinaio di chili d’argento

La polizia stradale di Orvieto ferma due giovani sull’A1: avevano otto borse traboccanti di preziosi. Molti sono oggetti sacri e di antiquariato, tutti rubati. Il valore, se fusi, è di circa 85mila euro.

Beccati con un tesoro in auto. Calici, vassoi, monete antiche: un centinaio di chili d’argento

Una parte della refurtiva

Sono stati fermati con quasi cento chili di argenteria rubata. Ce l’avevano nell’auto e, naturalmente, non sono riusciti a spiegare agli agenti (tantomeno lo hanno fatto in modo convincente) la provenienza della merce – tanto inusuale quanto preziosa –, che avevano con sé. Ecco perché, alla fine dei controlli di rito, i due ragazzi napoletani sono stati denunciati.

La pattuglia della polizia stradale in servizio sulla A1, aveva iniziato da poco il turno di servizio, quando, effettuando un controllo di routine di un veicolo e dei suoi occupanti all’interno dell’area di servizio Giove ovest, si è accorta che c’era qualcosa non andava. I due giovani incensurati di 31 e 21 anni, a bordo della Jeep Renegade, si erano mostrati un po’ nervosi, soprattutto quando l’attenzione dei due agenti è stata rivolta ad alcune borse, simili a quelle che si usano per far la spesa, portandoli ad effettuare un controllo più dettagliato.

Ed infatti le otto borse, già a vista risultano letteralmente traboccanti di argenteria varia, tra cui numerosi calici, incensiere, anche di quelle adoperate durante le funzioni religiose, vassoi, monete antiche, fruttiere, cornici e posate, tutta merce contrassegnata con la punzonatura argento dell’Ottocento e di cui i due giovani non riuscivano a giustificarne l’origine e il possesso.

I due viaggiatori sono stati quindi accompagnati negli uffici della sottosezione della polizia stradale, dove la merce è stata quantificata per un valore di circa 85 mila euro, non tenendo conto di valutazioni maggiori per gli oggetti ritenuti di antiquariato per un totale di 92,5 chili di peso.

Circa la provenienza non vi è dubbio che possa essere il provento di più azioni commesse anche in luoghi sacri in tempi e località diversi ed il rintraccio ad opera del personale della polizia è avvenuto con ogni probabilità durante il viaggio di spostamento tra il presunto luogo di primo stoccaggio e quello di destinazione e riciclaggio. Il materiale è stato sequestrato e i due ragazzi sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.