Città di Castello (Perugia), 9 febbraio 2025 – “Benedetti cellulari”. Acqua santa su smartphone, tablet e un monito sull’intelligenza artificiale e le insidie della rete: da utilizzare con cura e in maniera consapevole. L’appuntamento, il primo di questo genere in Italia, che si ripete dal 2015 nella chiesa di “campagna” a Nuvole sulle colline di Città di Castello al confine fra Umbria e Toscana, ha assunto i connotati di un evento che travalica anche i confini religiosi. Forse è riduttivo definirla soltanto come la benedizione “hi-tech” dei compagni di viaggio e continui ritrovati tecnologici della vita di ogni giorno: è ormai un momento di confronto laico-religioso su temi di scottante attualità.
“Eccoci alla festa del nostro santo patrono San Biagio, vescovo e martire, invocato come protettore della gola”, ha detto ieri mattina dall’altare in avvio di omelia don Giorgio Mariotti, 75 anni, a capo di cinque parrocchie di periferia, ribattezzato il sacerdote “hi-tech” per la sua propensione ad affrontare i temi legati all’uso delle nuovo tecnologie. “La nostra conoscenza di questi mezzi diventa per noi improrogabile. Dobbiamo sapere quello che si può fare, e possono fare”, ha spiegato prima di benedire le gole dei fedeli (con la formula secolare delle candele incrociate invocando l’intercessione di San Biagio) per poi passare ai telefonini con la consegna di un adesivo con immagine e preghiera del Santo. La “crociata” buona per una tecnologia positiva proseguirà ora al di fuori della chiesa e delle parrocchie attraverso incontri sul territorio con la presenza di esperti, medici e docenti universitari. Al termine don Giorgio ha invitato i fedeli a ritirare l’adesivo con l’immagine del santo protettore da attaccare al proprio telefono o computer.