Orvieto (Terni), 16 febbraio 2023 – Tra suggestioni mistiche legate a una possibile religione personale da fondare provocatoriamente tra il serio e il faceto e un finale tutto politico, venato di amarezza per la vicenda giudiziaria del figlio Ciro, Beppe Grillo è tornato a scuotere e motivare il suo popolo con la prima dello spettacolo "Io sono il peggiore", andato in scena giovedì sera al teatro Mancinelli di Orvieto, di fronte allo stato maggiore del Movimento 5 Stelle.

Beppe Grillo in scena a Orvieto
Presenti in sala Giuseppe Conte, Roberto Fico, Pasquale Tridico, Marco Travaglio oltre ad alcuni parlamentari e consiglieri regionali Cinque Stelle. "Io mi sento come l'Anticristo - ha esordito il comico genovese, rendendo omaggio alla città che ospita in duomo il capolavoro di Luca Signorelli – cosa penso di Di Maio? Dio mio, Dio mio, Dio mio. Non penso né male né bene, il suo non lo chiamo neanche tradimento. Di Maio - ha detto ancora il comico - ha fatto una cosa meravigliosa, ci ha tolto un po’ di roba che c'era dentro e ci ha permesso di rinascere con il mago di Oz Conte, oggi ci vuole una persona corretta, educata, non uno che grida. Io ho gridato tanto, ora basta gridare".
Rispondendo alle domande scritte che gli ha rivolto il pubblico dopo averle deposte in un cesto, Grillo ha ripercorso la genesi del Movimento: "L'ho fondato perché non riuscivo a dormire la notte e si sa che chi non dorme, rompe le scatole agli altri". Ha poi ripreso di filo di quella vocazione profetica che molte persone sono ancora disposte a tributargli: "Voi non sapete niente della mia vita. Ho respirato vapore acqueo da un motore di scarico alimentato ad idrogeno. Ho cominciato a parlare delle comunità energetiche molti anni fa quando ne visitai una delle prime in Germania. Ma che volete da me?".
Prima di annunciare la fondazione della "Chiesa dell'Altrove per andare tutti insieme alla conquista dell'otto per mille", esibendo sul palco la simbologia religiosa di un bicchiere d'acqua che sembra tramutarsi in vino, ma che in realtà diventa chinotto, Grillo ha aperto un'esplicita parentesi politica. "'È una vergogna quello che ho sentito dire sul reddito di cittadinanza. La mia idea è il reddito di cittadinanza nella prima fase e nella fase successiva il reddito incondizionato, totale, perché sei nato, poi tu ti crei il lavoro che vuoi. L'uomo al centro. Un reddito a tutti, ricchi e poveri. Abbiamo fatto il calcolo: 140 miliardi per dare 1500 euro a tutti. Da dove li prendiamo? Metà da pensioni e sussidi vari, metà dai dividendi e brevetti. Una leggera patrimoniale ci vuole. Dobbiamo eliminarla la povertà non metterci delle pezze'' ha detto.
Prima del cordiale incontro in camerino con Conte, Grillo ha avuto modo di fare anche il suo vaticinio sulla validità perenne del Movimento: "Il movimento è ancora valido, sono le persone che lo fanno. Poi, chissà cosa potrà succedere con questo governo, prenderanno tutte le idee del movimento e le cambieranno in modo semantico". Il pensiero finale, incupito da un dolore personale che ha cambiato registro all'intero spettacolo, è stato per il figlio: "Mi fanno un processo politico sui figli. Sono sicuro di come andrà ma se fate i processi in tv date anche le sentenze. Guardate , riesco anche a riderci un po' su, con la morte che ho dentro. Dovremmo vivere in un paese civile in cui i processi durano solamente il tempo di una udienza".