ERIKA PONTINI
Cronaca

La tragedia di Greta, era morta da un'ora quando è stata ritrovata

L'esito dell'autopsia ha rilevato dei graffi, segno che i Labrador hanno cercato di portarla verso il bordo della vasca

La piscina in cui è stata trovata morta Greta (foto Preziotti)

Foligno (Perugia), 14 maggio 2020 - La piccola Greta è morta nello spazio di pochi minuti. Appena è caduta acqua della piscina abbandonata ormai da anni nella zona di Capodacqua nel Folignate il suo corpicino è andato a fondo e poi è tornato a galla. Era ancora viva quando i suoi due Labrador hanno cercato, con le zampe di trascinarla fino al bordo della piscina. Senza riuscirci e lasciando sul corpo della piccola, tre anni appena, alcuni graffi. Gli unici segni di violenza riscontrati sul cadavere. 

Ma quando i carabinieri, dopo averla avvistata dall’elicottero partito da Rieti, si sono tuffati nel disperato tentativo di salvarla ormai per la bimba non c’era più niente da fare. 

Alle 16.20 Greta era già morta da oltre un’ora. 

E’ quanto emerso- secondo quanto si è apprende - dall’autopsia eseguita stamattina dal dottor Sergio Scalise Pantuso, il medico legale incaricato dal pm Elisa Iacone della procura di Spoleto che sta cercando di ricostruire cosa sia accaduto martedì scorso quando la bimba si è allontanata da casa nella frazione di Poggiarello, intorno alle 13.30 ed è stata ritrovata cadavere alle 16.20. 

Dall’esame autoptico sembra quindi confermata la pista dell’incidente, seguita sin dall’inizio della tragedia. 

L’allarme della scomparsa è stato lanciata dalla madre della piccola, alle 14.31, dopo le vane ricerche nella zona circostante all’abitazione della piccola anche da parte di amici e familiari. 

Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori della compagnia di Foligno, diretta dal maggiore Alessandro Pericoli Ridolfini e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Perugia (maggiore Salvatore Pascariello), la bimba non conosceva quella villa abbandonata alla quale si poteva accedere o attraverso il cancello principale oppure passando per gli strappi delle recinzione dove, in effetti, sono stati trovati anche i peli dei cani, segno del loro passaggio e, quasi certamente, anche di quello di Greta. La bimba infatti potrebbe essere arrivata in quella tenuta abbandonata seguendo i cani. Stando sempre alle testimonianze infatti non era la prima volta che Greta, seppur la tenerissima età, si allontanava improvvisamente dal cortile di casa e camminava per centinaia di metri. 

C’è un dettaglio inquietante però nelle testimonianze raccolte: proprio martedì la bimba, sul letto della cameretta, aveva mimato il segno di nuotare. Amava il mare e fare il bagno, hanno riferito tutti i parenti. Ma quel dettaglio potrebbe far ipotizzare che la piccola Greta già conosceva la piscina abbandonata e voleva tornarci.  Al vaglio degli investigatori dell’Arma almeno due percorsi nei boschi: uno di oltre un chilometro, l’altro di circa 900 metri, più tortuoso però ma comunque possibile.