REDAZIONE UMBRIA

Bomba d’aereo disinnescata e fatta brillare. L’ordigno conteneva 240 chili di tritolo

Marsciano, conclusa regolarmente l’operazione che ha previsto anche cinquemila evacuati e la chiusura delle strade

Bomba d’aereo disinnescata e fatta brillare. L’ordigno conteneva 240 chili di tritolo

Intervento del “Genio“ dell’Esercito

Si è conclusa poco prima delle 12 di ieri dopo 51 minuti di intervento, l’operazione di disinnesco dell’ordigno bellico della seconda guerra mondiale ritrovato a a ridosso del centro cittadino. A intervenire sono stati gli artificieri del reggimento Genio ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna). Al disinnesco dell’ordigno è immediatamente seguito il via libera della Prefettura che ha decretato il termine dell’evacuazione, che ha coinvolto 5mila persone, che sono così potute rientrare nelle abitazioni, con la ripresa delle normali attività. Una volta disinnescato, l’ordigno è stato trasportato in una vicina cava per essere fatto brillare in sicurezza. Le operazioni di evacuazione si sono svolte regolarmente anche nei punti di accoglienza allestiti dal Comune al Palazzetto dello sport e nelle strutture del Parco verde, nel quartiere di Schiavo. Il sindaco Michele Moretti e l’amministrazione comunale ringraziano per il lavoro svolto le oltre 240 persone tra addetti delle istituzioni, volontari, protezione civile, esercito e forze dell’ordine che hanno fatto in modo che tutto si svolgesse in sicurezza per la popolazione. L’ordigno, spiegano gli esperti del Genio Ferrovieri di Castel Maggiore, era una bomba d’aereo da mille libbre e dal peso complessivo di circa 454 chilogrammi, 240 di tritolo, risalente al secondo conflitto mondiale. E’ stato trovato in pessime condizioni di conservazione.

Le operazioni di bonifica, coordinate dalla Prefettura di Perugia e dal Comando forze operative nord dell’Esercito, si sono svolte in due fasi durante le quali si è provveduto inizialmente alla neutralizzazione dell’ordigno attraverso la rimozione dei sistemi di innesco, e successivamente al suo brillamento in un’area individuata e predisposta in modo da tutelare la pubblica incolumità. Per garantire un’adeguata cornice di sicurezza, durante le operazioni di rimozione del sistema di innesco, è stato necessario interdire il traffico di alcune strade adiacenti alla zona di ritrovamento dell’ordigno, oltre alla temporanea evacuazione dei residenti. Gli specialisti di Castel Maggiore da inizio anno, nella propria area di competenza (regioni Marche, Umbria, Repubblica di San Marino e nelle province di Bologna, Forlì Cesena, Rimini e Firenze) hanno condotto circa 315 interventi di cui quattro "complessi" che hanno visto la distruzione di altrettante bombe d’aereo. "L’Esercito italiano - viene sottolineato -, con le proprie Unità è in grado d’intervenire su tutto il territorio nazionale fronteggiando scenari di calamità naturali e di pubblica utilità, sempre in prontezza al servizio del Paese".