REDAZIONE UMBRIA

Bonifica del Clitunno Processo al capolinea

Assolti in primo grado dalle accuse di frode nei contratti di pubbliche forniture, falso e indebita percezione ai danni dello Stato il direttore e due dipendenti del Consorzio di Bonificazione Umbra, con sede a Spoleto, Candia Marcucci, i tecnici dello stesso consorzio Fabrizio Ceccarelli e Marco Cittadini, tutti assistiti dagli avvocati Chiara Peparello e David Brunelli dello Studio Brunelli. Assolto anche Domenico Visco, legale rappresentante della ditta aggiudicataria dei lavori. Per quanto riguarda la gestione illecita di rifiuti, i quattro sono stati condannati: saranno obbligati a pagare un’ammenda da 6mila euro. Il collegio (Magrini presidente, Ceccucci, Cercola) dice ha poi stabilito una provvisionale di 15mila al Wwf di Perugia, costituito parte civile tramite l’avvocato Valeria Passeri, e di 7.500 alla Regione dell’Umbria. La vicenda è quella del “Progetto di bonifica e riqualificazione ambientale del reticolo del fiume Clitunno“, intervento necessario dopo il deflusso di sostanze oleose a seguito dell’incidente alla Umbria Oli. Il Consorzio è stata la stazione appaltante di quel progetto.

"I nostri assistiti – dichiarano gli avvocati Chiara Peparello e il professor David Brunelli dello Studio legale Brunelli –, dopo un processo durato oltre sei anni, sono stati assolti dal Collegio per tutte le più gravi accuse di falso, indebita percezione di contributi in danno allo Stato, deposito incontrollato di rifiuti e frode nel contratto di pubbliche forniture a loro mosse, perché all’esito del dibattimento è apparsa chiara la correttezza che ha sempre caratterizzato il loro agire e quello del Consorzio di Bonifica Umbra nel quale operano. La condanna al pagamento di un’ammenda è per una contravvenzione ambientale, peraltro soggetta ad oblazione. Riteniamo che anche per questo capo d’accusa i nostri clienti sarebbero dovuti essere assolti, ma attendiamo le motivazioni per comprendere le ragioni della decisione del Collegio". "Una sentenza importante per il segno che lascia nella tutela dell’ambiente in Umbria – sottolinea l’avvocato del Wwf, Valeria Passeri –, al fine di disincentivare il reitero di reati nella gestione dei rifiuti, e per applicare, al contrario, il principio di precauzione in tale gestione. Principio tanto più importante in questi giorni, se pensiamo ai gravi roghi che hanno interessato la conca ternana".

AnnA