Gli eletti in Umbria alle regionali: ecco chi entra in consiglio

I Dem conquistano nove seggi. Bori e Meloni possibili assessori alla Sanità e allo Sviluppo economico. L’ex sindaco Romizi trascina Forza Italia al 10 per cento. E in tanti recriminano: dovevamo candidare lui a presidente.

Perugia, 19 novembre 2024 – Il Partito Democratico fa il pienone, Fratelli d’Italia va sotto le aspettative, i Cinquestelle calano ancora, mentre Lega e Forza Italia si confermano. La fotografia del voto può riassumersi così, con i candidati di secondo piano che raccolgono soltanto le briciole (i numeri sono a pagina 3).

Il primo partito è dunque il Pd che supera ampiamente il 30% e conquista almeno nove consiglieri: Simona Meloni (la più votata) e Tommaso Bori prima di tutto, dati già come quasi certi assessori.

Poi Cristian Betti, Francesco De Rebotti, Sarah Bistocchi, Letizia Michelini, Francesco Filipponi sono sicuri, insieme a Maria Grazia Proietti. Fuori Michele Bittarelli, Stefano Lisci e Joseph Flagiello.

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Da sinistra Romizi, Meloni e Agabiti. La coalizione di Stefania Proietti conquista 12 seggi, mentre quella di Donatella Tesei ne prende 7

Agli altri partiti di maggioranza sono rimaste le briciole: i Cinquestelle entrano con Luca Simonetti, mentre Bianca Tagliaferri entra per la lista Umbria Domani, la civica di Proietti. Per Alleanza Verdi Sinistra entra Fabrizio Ricci.

Nelle file dell’opposizione a guidare c’è Fratelli d’Italia che ha "ballato" fino a notte fonda tra il 19 e 20 per cento: tutti si aspettavano molto di più dal partito del segretario regionale Emanuele Prisco, che porta a casa insieme a Lega e Forza Italia un’altra sonora sconfitta dopo quella di Perugia con Margherita Scoccia.

L’unica attenuante è che FdI avrebbe voluto Andrea Romizi candidato presidente, ma l’accordo tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini e volato sopra la testa di Prisco e degli altri segretari di partito umbri. FdI elegge dunque tre consiglieri: l’ex assessore Paola Agabiti, Eleonora Pace e Matteo Giambartolomei.

Qui i flop e i musi lunghi si sprecano: da Annalisa Mierla a Daniele Nicchi. E poi il forte ridimensionamento di Clara Pastorelli e Luca Merli, che non sarebbero entrati neanche in caso di successo.

E’ invece clamoroso il boom di Romizi con Forza Italia (che sfiora il 10 per cento e aumenta i consensi rispetto alle Europee): ben oltre le ottomila preferenze, a conferma che davvero il centrodestra ha sbagliato il "cavallo" su cui puntare. Con lui eletta Laura Pernazza. Uno solo il consigliere della Lega (sfiorato l’8 per cento, più che alle Europee), Enrico Melasecche. E poi entra Nilo Arcudi che stavolta riesce a conquistare il tanto agognato posto in Regione con la lista Tesei Presidente (5 per cento), anche se Arcudi – come in Comune – entra da sconfitto.