MICHELE NUCCI
Cronaca

"Bori come il mega direttore di Fantozzi..."

"Nella piena noncuranza delle regole che definiscono i rapporti tra enti e lavoratori, i per mano dell’assessore regionale al Personale,...

"Nella piena noncuranza delle regole che definiscono i rapporti tra enti e lavoratori, i per mano dell’assessore regionale al Personale,...

"Nella piena noncuranza delle regole che definiscono i rapporti tra enti e lavoratori, i per mano dell’assessore regionale al Personale,...

Nella piena noncuranza delle regole che definiscono i rapporti tra enti e lavoratori, i per mano dell’assessore regionale al Personale, Tommaso Bori, lunedì è andato in scena l’ennesimo episodio di arroganza (mista a preoccupante mancanza di trasparenza) dell’attuale giunta regionale. Una spavalderia nella gestione della cosa pubblica che va a braccetto con la scarsa conoscenza delle procedure a cui è fondamentale attenersi quando si ricoprono certi ruoli". E’ quanto afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Andrea Romizi, criticando l’iniziativa di convocare i dipendenti davanti alla sede del Broletto. "Neanche il megadirettore di fantozziana memoria lo avrebbe fato" dice l’ex sindaco di Perugia."Boiri non tiene conto delle rappresentanze sindacali, del loro determinante ruolo nella relazione con i lavoratori e quei principi di “partecipazione consapevole” e “dialogo costruttivo e trasparente” su cui si fonda il Contratto collettivo nazionale del lavoro. Principi straordinari per cui gli esponenti di questa Giunta hanno sempre speso splendide parole ma ai quali - stando ai recenti avvenimenti - nei fatti, hanno dato valore zero.

D’altra parte – continua Romizi – , come opposizione, verificheremo se sia consentito o meno a una figura politica/istituzionale distogliere i dipendenti dalle loro mansioni: a tal riguardo nutriamo dei forti dubbi.

Questo stile quasi fantozziano con cui l’assessore Bori sta procedendo ci rende a dir poco perplessi. Non è tanto la goffaggine istituzionale a preoccuparci - alla quale si potrebbe sopperire studiando - quanto – conclude – la gestione improvvisata e per niente trasparente di un così alto ruolo istituzionale".