La sua squadra perdeva? Botte alla compagna. La donna spendeva troppo per fare la spesa? Ancora botte. Un lungo incubo, quello patito una donna residente a Perugia, e di riflesso anche dai figli, da almeno il 2018 quando, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, erano iniziate le violenze. Una vessazione continua per motivi futili che si sarebbe protratta nel tempo, fino all’ultima segnalazione che ha portato la Procura di Perugia a ottenere un divieto di avvicinamento, eseguito ieri dalla polizia, nei confronti di un 53enne, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna convivente. I figli della donna, conviventi con la coppia, hanno confermato agli investigatori, che li hanno sentiti come testimoni, un clima saturo delle vessazioni che l’uomo avrebbe compiuto ripetutamente ai danni della compagna.
La condotta aggressiva, violenta e ripetuta nel tempo - in cui non sarebbero mancati anche schiaffi, spintoni, calci e tirate di capelli - ha indotto la donna a denunciare il compagno, nel momento in cui lo stato di prostrazione e paura era diventato insostenibile. La gravità indiziaria degli elementi raccolti e l’escussione di numerosi testimoni, che hanno dato riscontro alla denuncia della persona offesa, riferisce la Questura, hanno consentito all’ufficio guidato da Raffaele Cantone di chiedere l’applicazione di una misura cautelare. Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, tanto da emettere nei confronti dell’indagato la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa, nonché ai luoghi da lei frequentati, con obbligo di mantenere una distanza non inferiore a 500 metri e divieto di comunicazione con la stessa. Al fine di assicurare il rispetto della misura, il gip ha disposto per l’uomo anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Un’altra storia di assurda violenza consumata a lungo tra le mura domestiche, fino alla denuncia decisiva.