REDAZIONE UMBRIA

Studenti intossicati dal botulino: uno dei due esce dalla rianimazione

Presto passerà al reparto. Speranze anche per l’altro giovane

Un'immagine di repertorio di un ospedale

Perugia, 31 luglio 2017 - Consumarono una cena tra studenti con prodotti confezionati in casa, a quanto pare verdure sott’olio. Poi i due iniziarono a sentirsi male, intossicati dal botulino. Era il 18 giugno. Via via le cose precipitarono, con i due ragazzi, un viterbese e l’altro della provincia di Lecce, 21 e 26 anni, costretti a un ricovero urgente al Santa Maria della Misericordia. Situazione critica fin dal primo momento , al punto da temere il peggio.

ADESSO, a distanza di circa un mese e mezzo da quei fatti, la direzione ospedaliera informa che uno dei due pazienti è stato trasferito dal reparto di Rianimazione alla struttura di degenza di Malattie Infettive diretta dal professor Franco Baldelli. Il ragazzo, grazie a cure efficaci, migliora e non è più in pericolo di vita. Le sue condizioni cliniche vengono definite dall’ospedale stesso «in progressivo e costante miglioramento» con la somministrazione di terapie farmacologiche, in attesa che egli possa ben presto tornare ad alimentarsi autonomamente dopo l’intervento di tracheotomia cui era stato sottoposto nelle scorse settimane.

RESTA INVECE ricoverato in rianimazione, ancora con riserva di prognosi, l’altro studente intossicato, il quale comunque dopo le dimissioni dovrà sottoporsi a un ciclo di terapie riabilitative presumibilmente in una struttura di Viterbo, la sua città. Il quadro clinico dei due giovani pazienti era emerso in tutta la sua gravità fin dai primi accertamenti diagnostici eseguiti, nella stessa notte del loro arrivo in ospedale, da parte del personale della struttura di Microbiologia.

DOPO LE LUNGHE terapie, con il monitoraggio dei parametri vitali e il costante confronto sanitario con gli esperti del Centro antiveleni di Pavia, gli operatori della Rianimazione perugina hanno accertato nei giorni scorsi che esistevano i presupposti per uno dei due pazienti di poter attuare il trasferimento in una unità di degenza, in attesa delle dimissioni. Si spera che anche l’altro studente possa ben presto dare segnali di miglioramento.